A cura di Pino De Sario

L’obiettivo centrale della facilitazione esperta in sanità è gestire simultaneamente assistenza del paziente e partecipazione degli operatori, fattori che persegue tramite metodi e strumenti costruiti appositamente. Vediamoli, facendo un passo alla volta.

A cura di Giulio Formoso
Il concetto di farmaci essenziali trova il suo più importante riferimento nella omonima lista dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sviluppata a partire dal 1977 e aggiornata ogni 2 anni.
Definendo essenziali molti farmaci, l’OMS indica chiaramente che questi, oltre che essere beni prodotti attraverso un’attività economica e quindi condizionati dalle leggi dell’economia, rappresentano beni primari che dovrebbero essere garantiti a tutti.

In questa prima della parola chiave parte viene presentato il quadro più esaustivo possibile sul fenomeno dei farmaci orfani con particolare riferimento alla loro definizione, alla designazione e alle problematiche legate all’accesso per l’utilizzo di tali medicinali. Nella seconda parte (CARE 3, 2015) si approfondiscono gli aspetti normativi e regolatori, quelli economici e quelli etici.

In questa seconda parte della parola chiave si approfondiscono gli aspetti normativi e regolatori adottati nei vari Paesi per stimolare le industrie ad alimentare la ricerca nel settore delle malattie rare e promuovere la produzione dei farmaci orfani, le problematiche economiche e quelle etiche.

A cura di Mauro Moruzzi

La prima efficace manifestazione della cultura e-Health è rappresentata in Italia dall’arrivo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) del Cittadino, che è nato nell’ultimo decennio, pur con architetture parzialmente diverse, in Emilia-Romagna e in Lombardia per iniziativa delle due società ICT regionali in house.

A cura di Roberto Delfino e Alberto Giugliano

La Fondazione di partecipazione rappresenta una delle più note forme di partnership tra il pubblico e il privato. È un istituto giuridico di diritto privato che costituisce il nuovo modello italiano di gestione di iniziative nel campo culturale e non profit in genere.

A cura di Paolo Mastrogiovanni

La formazione è l’insieme dei processi di insegnamento/apprendimento finalizzati a dotare l’individuo delle conoscenze e delle competenze necessarie per lo svolgimento di un determinato ruolo e dei compiti connessi con le sue mansioni operative nell’ambito dell’organizzazione di cui fa parte.

Il concetto di fragilità, nonostante l’ampio spazio dedicato dalla letteratura scientifica, non è definito in modo univoco a livello internazionale. Due sono i principali approcci volti alla sua comprensione: quello biomedico, incentrato sul declino delle funzioni biologiche, e quello bio-psico-sociale, che coinvolge più variabili in grado di aumentare il rischio di risultati avversi per la salute.
Una definizione utilizzata spesso nel contesto italiano è quella coniata dalla medicina generale, con la quale si fa un riferimento più preciso alla multimorbilità e instabilità dell’individuo, associate alla presenza/assenza di una rete di servizi integrata.
A prescindere dalle definizioni, il concetto di fragilità ha sicuramente contribuito a spostare l’ottica da un approccio al paziente anziano, incentrato sulla malattia o sull’organo, ad una visione più integrata e globale della salute, prendendone in considerazioni i diversi aspetti.