Luigi Cavanna: il territorio come nodo della rete oncologica

All’indomani dell’approvazione del decreto ministeriale 77/2022 sulla riforma della sanità territoriale il Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri (Cipomo) ha condotto un’indagine sul gradimento della sua attuazione tra i pazienti oncologici, i cui risultati preliminari sono stati presentati in occasione del XXVII Congresso Nazionale del Cipomo svoltosi a maggio a La Spezia. Li abbiamo commentati con Luigi Cavanna, past president del Cipomo.

Creare un ponte tra la situazione di malattia-ospedalizzazione e la normalità: è questo l’obiettivo del progetto ‘Scuola in ospedale’ condotto presso l’Irccs Burlo Garofolo di Trieste perché i bambini e le bambine e i ragazzi e le ragazze lì ricoverati abbiano la possibilità di non interrompere il loro percorso scolastico durante la degenza ospedaliera grazie a un collegamento diretto con la rispettiva scuola di appartenenza. Perché la scuola trasmette coraggio, facendo sì che i piccoli pazienti impegnati nella continuazione del proprio progetto di vita abbiano più energia per affrontare la malattia stessa, ci spiega Donatella Fontanot in questa intervista.

SIFaCt:real world data e formazione

Due aree specialistiche, una in ambito oncologico e l’altra infettivologico, attenzione alla formazione e promozione dell’attività di ricerca basata sui real world data: questi sono gli ambiti di attività della Società Italiana di Farmacia Clinica e Terapia (SIFaCT) descrittici da Marco Chiumente, coordinatore scientifico nazionale dal 2015, e destinati a crescere nei prossimi anni con l’obiettivo di affrontare le sfide della farmacologia nell’ambiente reale per migliorare la salute dei pazienti.

Walter Ricciardi: antibioticoresistenza

Tra le azioni messe in campo dall’Italia per contrastare il fenomeno dell’antibioticoresistenza, la creazione dell’Osservatorio nazionale sull’antimicrobicoresistenza (ONsAR), presieduto da Walter Ricciardi e diretto da Alessandro Solipaca, occupa un ruolo importante. L’Osservatorio, presentato a Roma lo scorso aprile, avrà l’obiettivo di studiare i dati di questo fenomeno per fornire ai decisori politici raccomandazioni e linee guida sanitarie basate sulle evidenze scientifiche e di realizzare campagne di sensibilizzazione per modificare i comportamenti impropri della popolazione e del personale sanitario. Tutto questo, ci spiega Walter Ricciardi, nella consapevolezza dell’importanza da parte dell’autorità centrale di saper promuovere e coordinare le azioni promosse a livello regionale e locale perché siano realmente efficaci.

Moja antibioticoresistenza

In questa intervista Lorenzo Moja, che ha curato la versione italiana dell’ AWaRe book, lo strumento innovativo lanciato dal Segretariato per i farmaci essenziali dell’OMS per facilitare una prescrizione degli antibiotici che privilegi un ridotto impatto sulle resistenze, senza comprometterne l’efficacia, sollecita studi che dimostrino la superiorità dei nuovi prodotti rispetto a quelli già disponibili e si augura che la loro introduzione sia bilanciata con attività di monitoraggio e stewardship per evitare un uso eccessivo di qualsiasi nuovo antimicrobico di ‘riserva’..

One Health Ugo Trama

L’antibioticoresistenza è un’emergenza globale che va affrontata in maniera coerente a livello planetario e locale. In quest’ottica, spiegano Ugo Trama e Francesco Ferrara in questa intervista, la prospettiva One health – che impone uno sguardo olistico e comprensivo sia sulle cause sia sulle soluzioni del problema – si deve raccordare con un’intensa attività informativa che sia capace di trasferire i dati raccolti dalle istituzioni nazionali alle realtà locali. Ai professionisti sanitari devono essere fornite le evidenze necessarie per monitorare il proprio operato e per raggiungere gli obiettivi di appropriatezza prescrittiva indispensabili per un controllo dell’emergenza sanitaria.

Il quadro epidemiologico a livello nazionale della frequenza di resistenze agli antibiotici e di infezioni correlate all’assistenza rende necessari e urgenti interventi a tutti i livelli per contrastare questo fenomeno: basti ricordare che l’Italia, nel 2020, era classificata dall’ECDC tra i Paesi con il numero più elevato di DALYs (Disability Adjusted Life Years) ossia di anni di vita perduti per infezioni sostenute da microrganismi resistenti, spesso contratti durante l’assistenza sanitaria.
È quindi essenziale che il PNCAR 2022-2025 rappresenti una vera opportunità per far fare all’Italia un passo in avanti e allinearla agli altri Paesi europei.
Maria Luisa Moro e Angelo Pan si soffermano sugli aspetti sui quali si dovrebbe intervenire per rendere il Piano pienamente operativo il prima possibile e sul contributo che la Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie potrebbe dare in sostegno al PNCAR.

Marchetti amoxicillina

Si pensava che la carenza sul mercato dell’amoxicillina fosse transitoria, relativa a singoli contesti assistenziali. Invece c’è finalmente la consapevolezza che si tratta di un problema su scala mondiale. E le ragioni su cui c’è stata una grave disinformazione, spiega Federico Marchetti (Direttore dell’Unità operativa complessa di Pediatria e neonatologia dell’Ospedale di Ravenna, Ausl della Romagna) in questo contributo, non sono dovute al fatto che la usiamo troppo (è vero il contrario). Il contesto attuale è fatto di interessi e non di attenzione ai bisogni. Il rischio è di spazzare via gli strumenti di salute più efficaci e meno costosi, senza preoccuparsi dei bisogni del bambino e della pediatria. Le regole del mercato farmaceutico non dovrebbero rispondere unicamente alle leggi del profitto.