Centralità del paziente

Perché ci sia un effettivo cambio di passo nel processo di miglioramento del nostro servizio sanitario così che sia sempre più in grado di offrire opzioni di cura adeguate alle aspettative dei pazienti e rispettose delle loro esigenze, è urgente riconoscere il valore aggiunto degli strumenti di misurazione di esito (patient-reported outcome measures) e esperienze (patient-reported experience measures) riferiti dai pazienti stessi. La strada è però in salita, perché servono risorse sia economiche sia umane per attuare una riorganizzazione dei servizi sanitari che renda l’esperienza dei pazienti davvero protagonista a tutto campo del percorso di cura.

Abbiamo chiesto a Paola Kruger (paziente esperto EUPATI) e a Flori Degrassi (Presidente Nazionale A.N.D.O.S.) di condividere con noi il loro punto di vista su questo tema che ci riguarda tutti.

governance sicilia

Nella Regione Sicilia è stato avviato da parte del Servizio Farmaceutico dell’Assessorato della Salute in collaborazione con la Centrale Unica di Committenza, che dipende dall’Assessorato dell’Economia, un processo di semplificazione che ha ridotto di diversi mesi il tempo di accesso ai nuovi farmaci a vantaggio dei cittadini siciliani e del servizio sanitario regionale. Lo raccontano Pasquale Cananzi, dirigente responsabile del Servizio ‘Farmaceutica’ dell’Assessorato per la Salute della Regione Sicilia, e Grazia Palazzolo, referente tecnico della Centrale Unica di Committenza.
E nella semplificazione dei percorsi di accesso alle terapie, nell’individuazione delle migliori opzioni costo/trattamento e nella gestione delle innovazioni è cruciale anche il ruolo del farmacista ospedaliero e territoriale, ricorda Maurizio Pastorello, Direttore del Dipartimento Interaziendale Farmaceutico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo.

Oncologia e reti

Le reti oncologiche territoriali sono uno strumento indispensabile per garantire efficacia, efficienza ed equità dei percorsi di cura. Si pongono infatti come un modello di governo e programmazione delle prestazioni sanitarie in grado di garantire, attraverso la multidisciplinarietà e l’innovazione tecnologica, una nuova continuità tra ospedale
e territorio, ci spiega Maria Rosaria Romano descrivendo le caratteristiche della Rete Oncologica Campana.

Reti importanti sono anche quelle create dalle Associazioni di pazienti, perché questi ultimi siano sempre di più al centro del percorso di cura. Con questa finalità, racconta Stefania Gori, è nata la ROPI, una rete di associazioni di pazienti oncologici e di professionisti sanitari che ha l’obiettivo di rafforzare nei confronti delle Istituzioni le richieste dei pazienti, facendo in modo che ricoprano un ruolo più attivo anche all’interno delle stesse reti oncologiche regionali.

Oncologia di prossimità e sanità digitale

Investire in un sistema sanitario resiliente è una scelta strategica perché la salute è un fattore determinate per la crescita e lo sviluppo del nostro paese, come la recente pandemia ha messo ancora più in luce.
Nell’incontro ‘Il futuro in salute. Guidare l’innovazione, promuovere la ricerca, migliorare la vita’ rappresentanti della comunità scientifica, della società civile e delle istituzioni si sono confrontati per elaborare proposte su come rafforzare l’assistenza domiciliare in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Proponiamo ai nostri lettori le opinioni di Franco Cognetti, Paolo Marchetti e Anna Lisa Mandorino.

Mennini: tempestività trattamenti HIV

A colloquio con Francesco Saverio Mennini

Una recente analisi compiuta dall’Economic Evaluation HTA del Center for Economic and International Studies dell’Università di Tor Vergata ha evidenziato come il ritardo di trattamento subito dai pazienti HIV+ durante la pandemia potrebbe tradursi in un peggioramento della loro condizione clinica, e quindi della loro qualità di vita, e in un aumento della mortalità HIV correlata.
Il trattamento tempestivo dei pazienti HIV+ naïve e la ripresa dei trattamenti per i pazienti in switch rappresenterebbe invece, ci spiega Francesco Saverio Mennini, un investimento tanto sotto il profilo economico quanto in termini di qualità di vita e complicanze evitate.

Iardino: nuovi percorsi per pazienti Hiv

A colloquio con Rosaria Iardino

In Italia le maggiori difficoltà durante la pandemia hanno riguardato la presa in carico di nuovi pazienti e i servizi di prevenzione. Passata l’emergenza, è importante che l’HIV torni ad essere argomento di discussione sia a livello istituzionale che sanitario, soprattutto in vista dei nuovi assetti organizzativi che si stanno definendo per l’assistenza territoriale nell’alveo del PNRR, sostiene Rosaria Iardino.
Fondazione The Bridge è quindi impegnata su più fronti, da quello di sensibilizzare sul tema dell’innovazione terapeutica e dei trattamenti del futuro, a quello di dare importanza alla voce dei pazienti, che dovrebbe trovare spazio sia nei trial clinici sia nelle valutazioni di AIFA rispetto al valore terapeutico di un farmaco, a quello strategico della riorganizzazione della presa in carico delle persone HIV+ tra ospedale e territorio.

HIV Regione Lazio e Toscana

A colloquio con Alessio D’Amato e Claudio Marinai

Se nella fase più critica dell’emergenza covid nel Lazio come altrove si è verificata una riduzione dell’attività dei servizi di prevenzione e del numero di test effettuati, la situazione è tornata alla normalità e l’offerta si è addirittura ampliata con l’apertura del primo checkpoint regionale per la prevenzione di via Isernia a Roma, spiega l’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato. La sfida ora è quella di ampliare le possibilità di esecuzione del test anche in contesti non propriamente sanitari per avvicinare e raggiungere il più possibile le persone a rischio, ma riluttanti a rivolgersi alle strutture sanitarie.
Anche la Regione Toscana, racconta il Responsabile del Settore Politiche del Farmaco Claudio Marinai,  ha fatto di tutto per garantire la prosecuzione delle terapie dei pazienti HIV+ e delle attività di prevenzione forte della presenza capillare sul suo territorio dei centri HIV, organizzati in rete e coordinati dal punto di vista organizzativo e tecnico in modo da garantire uniformità delle cure.

Ritorno alle cure

È stata definita un’emergenza nell’emergenza, quella delle prestazioni sanitarie non erogate a causa delle difficoltà di accesso agli ospedali durante la pandemia.
D’altro canto, è stata proprio la pandemia ad aver acceso i riflettori sull’importanza di poter disporre di un servizio sanitario equo, solidale e universalistico, per cui spetta a tutti, e non solo a chi ha competenze istituzionali, contribuire al suo rinnovamento perché sia in grado di rispondere efficacemente ai bisogni di salute dei cittadini.

Ne abbiamo parlato con due esponenti di spicco di due associazioni del terzo settore, Antonio Gaudioso (Presidente Nazionale di Cittadinanzattiva) e Tonino Aceti (Presidente di Salutequità).