Come si muove l’AIFA quando deve attribuire la qualifica di innovativo a un nuovo farmaco? Quali strategie consentono di disporre di terapie sempre più efficaci senza comprometterne l’accesso e la sostenibilità? Quali consigli si possono dare al mondo dell’informazione, che deve divulgare i risultati della ricerca? Lo abbiamo chiesto a Luca Pani, Direttore generale dell’AIFA

Quali sono oggi le malattie infettive a maggiore impatto sulla salute pubblica nel mondo e in Italia? E, per quanto riguarda l’epatite C, qual è il quadro epidemiologico nel nostro Paese? Passando alle antibioticoresistenze, altro argomento di grande attualità, qual è la situazione in Italia e quali le strategie messe in atto per gestirlo? Su questi temi risponde Giovanni Rezza ricordando la missione del Dipartimento dell’Istituto Superiore di Sanità che dirige, quella di “proteggere la popolazione umana dalle malattie infettive e trasmissibili di qualsiasi natura”, nonché di “studiare le malattie immunomediate”.

Nonostante i nuovi regimi a disposizione, ancora molti sono i bisogni sanitari non soddisfatti dei pazienti affetti da epatite C, legati soprattutto all’utilizzo della ribavirina, che presenta notevoli effetti collaterali soprattutto nei pazienti con cirrosi, e alla gestione dei pazienti cosiddetti ‘difficili’, che presentano comorbilità importanti, come l’insufficienza renale grave.
Una risposta a queste criticità è venuta dal 50º International Liver Congress dell’European Association for the Study of the Liver (EASL), svoltosi a Vienna dal 22 al 26 aprile 2015, in occasione del quale è stato presentato uno dei più vasti programmi di studi clinici sull’epatite C, con lo studio di fase 3 C-EDGE, e gli studi C-SURFER, C-SALVAGE, che hanno fornito una base dati di efficacia e sicurezza molto ampia, come spiegano gli esperti intervistati in questo dossier.

L’Agenzia italiana del farmaco, in collaborazione con gli esperti della Siommms (Società italiana dell’osteoporosi del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro) e della Sir (Società italiana di reumatologia), ha aggiornato la Nota 79, che riguarda l’accesso alle terapie necessarie per il trattamento dell’osteoporosi. Maurizio Rossini, dell’UOC di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, spiega le novità per medici e pazienti.

Il concetto di ‘integrativo’ nel settore sanitario viene in genere declinato dai decisori in chiave aggiuntiva/sostitutiva della copertura sanitaria consolidata, valutata come insufficiente. C’è però anche chi ipotizza che gli attori del welfare integrativo possano svolgere una funzione di consolidamento del Servizio sanitario nazionale e del sistema sociosanitario pubblico-non profit, sia sul lato della committenza (fondi sanitari e, per la long term care, fondi previdenziali) come su quello degli investimenti (fondi previdenziali), come ci spiega Massimo Campedelli.

L’angolo della SITeCS

PCSK9 (Proprotein Convertase Subtilisin/Kexin-type 9) è stata recentemente indicata come un importante regolatore dei livelli sierici di colesterolo LDL in quanto, legandosi a un sito specifico del recettore per le LDL, altera la via normale seguita dal recettore causandone la degradazione. In questo articolo un approfondimento sui risultati dei trial.