Luigi Cavanna: il territorio come nodo della rete oncologica

All’indomani dell’approvazione del decreto ministeriale 77/2022 sulla riforma della sanità territoriale il Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri (Cipomo) ha condotto un’indagine sul gradimento della sua attuazione tra i pazienti oncologici, i cui risultati preliminari sono stati presentati in occasione del XXVII Congresso Nazionale del Cipomo svoltosi a maggio a La Spezia. Li abbiamo commentati con Luigi Cavanna, past president del Cipomo.

Francesco Schiavone

Contribuire alla cultura della valutazione della performance del servizio regionale campano attraverso il monitoraggio dei percorsi di cura oncologici: questo è l’obiettivo del progetto Val.Pe.ROC descrittoci da Francesco Schiavone, professore di Economia dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, e fortemente voluto da Attilio Bianchi, direttore generale dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale, e Sandro Pignata, responsabile scientifico della Rete Oncologica Campana.
Alta soddisfazione dell’utenza, elevato grado di multidisciplinarietà dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari, bassa percentuale di esami diagnostici inappropriati sono i dati che certificano la qualità del lavoro svolto dalla rete oncologica campana. Riduzione del tempo di presa in carico del paziente e ampliamento del numero dei medici di medicina generale coinvolti nella rete sono gli aspetti sui quali si sta intervenendo per migliorare le performance.

Oncologia e reti

Le reti oncologiche territoriali sono uno strumento indispensabile per garantire efficacia, efficienza ed equità dei percorsi di cura. Si pongono infatti come un modello di governo e programmazione delle prestazioni sanitarie in grado di garantire, attraverso la multidisciplinarietà e l’innovazione tecnologica, una nuova continuità tra ospedale
e territorio, ci spiega Maria Rosaria Romano descrivendo le caratteristiche della Rete Oncologica Campana.

Reti importanti sono anche quelle create dalle Associazioni di pazienti, perché questi ultimi siano sempre di più al centro del percorso di cura. Con questa finalità, racconta Stefania Gori, è nata la ROPI, una rete di associazioni di pazienti oncologici e di professionisti sanitari che ha l’obiettivo di rafforzare nei confronti delle Istituzioni le richieste dei pazienti, facendo in modo che ricoprano un ruolo più attivo anche all’interno delle stesse reti oncologiche regionali.

PDTA e rete oncologica campana

Stabilire le modalità e le tempistiche entro le quali ogni passo deve essere compiuto dalla diagnosi di tumore alla terapia, indirizzando il paziente oncologico al centro di eccellenza più pertinente sulla base della diagnosi di tumore ricevuta perché possa essere preso in carico dai gruppi oncologici multidisciplinari: queste le caratteristiche peculiari della Rete Oncologica Campana descrittaci da Sandro Pignata.