Centralità del paziente

Perché ci sia un effettivo cambio di passo nel processo di miglioramento del nostro servizio sanitario così che sia sempre più in grado di offrire opzioni di cura adeguate alle aspettative dei pazienti e rispettose delle loro esigenze, è urgente riconoscere il valore aggiunto degli strumenti di misurazione di esito (patient-reported outcome measures) e esperienze (patient-reported experience measures) riferiti dai pazienti stessi. La strada è però in salita, perché servono risorse sia economiche sia umane per attuare una riorganizzazione dei servizi sanitari che renda l’esperienza dei pazienti davvero protagonista a tutto campo del percorso di cura.

Abbiamo chiesto a Paola Kruger (paziente esperto EUPATI) e a Flori Degrassi (Presidente Nazionale A.N.D.O.S.) di condividere con noi il loro punto di vista su questo tema che ci riguarda tutti.

A colloquio con Laura Patrucco
Condivisione, dialogo e capacità di fare rete sono concetti che ricorrono in molte delle testimonianze racchiuse in “Le donne incontrano la salute. Esperienze e riflessioni”, il libro curato da Laura Patrucco e Gregorio Cosentino, autoprodotto dall’Associazione scientifica sanità digitale (ASSD), che ci offre l’occasione di approfondire con Laura Patrucco il tema della filosofia della cura e del ruolo della donna in questo ambito.
Perché, come ci spiega la stessa Patrucco, “l’esperienza della malattia può diventare la nostra forza, conferendoci un’identità di valore, che vale per quanto evoca, non per quel che rappresenta”.

PREMs e PROMs

I Patient-Reported Experience Measures (PREMs) e i Patient-Reported Outcome Measures (PROMs) sono misure della qualità dell’assistenza. Mentre i PREMs si riferiscono all’esperienza che il paziente vive con i servizi sanitari, i PROMs sono utilizzati per misurare e spiegare gli esiti di salute dal punto di vista del paziente. L’aspetto innovativo di questi strumenti risiede nella possibilità di comprendere se un intervento o un trattamento sanitario abbia fatto la differenza per la salute e la qualità della vita del paziente dal punto di vista del paziente stesso. L’impiego dei PROMs e PREMs ha quindi reso possibile una lettura dei percorsi assistenziali dal punto di vista del paziente, aiutandoci a comprendere quali aspetti facciano realmente la differenza rispetto alle sue condizioni di salute, alla sua qualità di vita e alla sua esperienza con la sanità, ovvero rispetto a ciò che, del percorso stesso e degli effetti che produce, è rilevante e capace di generare valore dal punto di vista del paziente.