Target globali HIV

Per raggiungere l’obiettivo di debellare l’HIV/AIDS entro il 2030, il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull’HIV/AIDS (UNAIDS) ha stabilito dei nuovi target, passando dai “90-90-90” stabiliti nel 2014 ai “95-95-95”, sulla base dei quali entro il 2026 nel mondo il 95% di tutti i casi di HIV deve essere diagnosticato, il 95% di tutte le persone sieropositive deve avere accesso alle terapie antiretrovirali e il 95% delle persone trattate deve ottenere la soppressione della carica virale.
Il principio che ha guidato UNAIDS nella definizione di questi target è stato quello di mettere al centro di ogni strategia le persone che vivono con HIV e le comunità a rischio, ossia i più giovani e i gruppi di popolazione più vulnerabili come i carcerati, i lavoratori del sesso, i rifugiati e i migranti, e i tossicodipendenti.
Questo perché sarà possibile vincere la lotta contro l’AIDS solo combattendo le discriminazioni e lo stigma verso chi vive con l’HIV.

Prevenzione oncologica

Un approccio di cura fondato sulla prevenzione e sulla promozione della salute contribuisce al miglioramento della qualità della vita delle persone, posticipando l’insorgenza dei tumori e, più in generale, delle malattie croniche. Per questo, l’impiego di risorse nella prevenzione non deve essere interpretato come una spesa, bensì come un investimento sul futuro, che si può tradurre in un costo, sanitario e sociale, evitato.
Lo sottolinea anche il recente Piano europeo di lotta contro il cancro, presentato dalla Commissione europea, ricordando tra le iniziative di prevenzione prioritarie: l’eliminazione dei tumori HPV-correlati, la riduzione dell’inquinamento atmosferico, l’adozione di corretti stili di vita e la riduzione del consumo di tabacco.

Scuola e salute

L’associazione positiva tra istruzione e salute è una delle relazioni fondanti l’economia sanitaria. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che l’istruzione è associata alla longevità e allo stato di salute fisica e mentale nonostante i contesti socioeconomici siano molto diversi. Se l’istruzione migliora davvero lo stato di salute, investire sull’educazione potrebbe quindi rivelarsi un intervento costo-efficace per la popolazione. Tuttavia, vi è molto meno consenso sul fatto che tale associazione sia causale.

Global Burden of Diseases

‘Global Burden of Disease: una risorsa cruciale per la programmazione sanitaria’, il convegno organizzato il 19 dicembre 2018 presso il Rettorato della Sapienza Università di Roma, è stato un’occasione importante a livello internazionale sia perché sono stati presentati i risultati del GBD study, usciti lo scorso novembre sul Lancet, sia per il battesimo in pubblico dell’estensione italiana del GBD mondiale.
Durante l’incontro è stata spiegata e messa in risalto l’enorme potenzialità di questa strumentazione per la programmazione sanitaria di tutti i Paesi. Pensando all’Italia, i dati GBD potrebbero essere utilizzati per la definizione dei piani di prevenzione e pianificazione sanitaria in considerazione delle attuali difficoltà nel reperire risorse pubbliche da destinare alla sanità.

Angolo SIF integratori

Le evidenze scientifiche di alto grado di qualità accumulatesi di recente (due metanalisi e un grande trial clinico controllato e randomizzato) pongono dei dubbi sui benefici di omega 3 e integratori multivitaminici nella prevenzione cardiovascolare. E’ quindi legittimo chiedersi se la grande spesa per il loro utilizzo sia giustificata in prevenzione cardiovascolare primaria, anche se è ovviamente a totale carico del cittadino.