gestione degli ospedali

Durante il culmine della pandemia, anche negli Stati Uniti molti ospedali hanno faticato a mantenere il loro standard di cure, con pazienti critici trattati al di fuori delle unità di terapia intensiva e medici sopraffatti dall’incremento delle richieste di assistenza. Alcuni ospedali sono però riusciti a soddisfare l’improvviso aumento della domanda di assistenza, fornendo cure […]

Francesco Vaia INMI Spallanzani

A colloquio con Francesco Vaia
Come centro di eccellenza e di riferimento nazionale per la diagnosi e la cura delle malattie infettive, l’INMI Lazzaro Spallanzani è stato collocato fin dalle prime fasi dell’esplosione della pandemia in una posizione di rilievo per quanto riguarda sia gli aspetti assistenziali sia l’ambito della ricerca, ci spiega il suo direttore Francesco Vaia.
Se durante la prima fase di emergenza l’altissimo numero di pazienti acuti e critici affluiti nella struttura ha reso di fatto difficile la loro coesistenza con i percorsi consolidati di gestione delle altre patologie  infettive, la situazione si è andata progressivamente normalizzando nel corso della seconda ondata grazie all’adozione di nuove procedure di sicurezza che hanno permesso a tutti i reparti di riprendere pienamente la loro attività.
L’implementazione dei servizi di telemedicina, che ha consentito di creare nuovi percorsi di assistenza virtuale e protocolli di monitoraggio a distanza rivolti ai pazienti non ospedalizzati in grado di garantire comunque un’alta qualità delle prestazioni, è stata la chiave vincente per garantire continuità assistenziale ai pazienti non covid.

Restrizioni di movimento e pandemia

Nella storia dell’umanità non era mai stata effettuata una restrizione della libertà di movimento su larga scala quale quella realizzata in tutti i paesi del mondo per reagire alla minaccia del virus SARS-CoV-2. L’obiettivo dei decisori nazionali, nell’attivare queste misure preventive emergenziali, è stato quello di contenere i contagi e ridurre il sovraccarico nelle strutture […]

Nicola Magrini AIFA

A colloquio con Nicola Magrini
Approvazione di vaccini e farmaci per la cura della covid in tempi record e decisione di prorogare i piani terapeutici per limitare l’impatto della pandemia sulle persone malate sono due ambiti rispetto ai quali AIFA ha dimostrato la sua capacità di risposta all’eccezionalità del momento che stiamo vivendo.
Ne abbiamo parlato in questa intervista con Nicola Magrini, che ha visto in questa esperienza un rafforzamento della capacità dell’Agenzia di promuovere sia la ricerca indipendente sia quella for profit attraverso procedure più agili.
E per il futuro Magrini vede un’AIFA sempre più parte di un sistema internazionale sia europeo sia di una comunità di ricerca globale, da rafforzare in ciò che la contraddistingue dalle agenzie regolatorie degli altri paesi, ossia la concentrazione dei ruoli che ricopre, che vanno dall’approvazione dei farmaci, alla fissazione del prezzo alla promozione e valutazione della ricerca. Tutto questo senza trascurare un ruolo più attivo di informazione nell’ambito dell’uso ottimale dei farmaci.

Raffaele Donini

A colloquio con Raffaele Donini

La pandemia ha reso ancora più evidente quanto il confronto tra lo Stato e le Regioni sia fondamentale per la condivisione delle decisioni strategiche in tema di gestione della sanità territoriale e di opportuna allocazione delle risorse: è questa, secondo Raffaele Donini, Assessore alla Salute, della Regione Emilia-Romagna e Coordinatore della Commissione Salute nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, una delle lezioni più importanti emersa da questo anno e mezzo di pandemia nella complessa ricerca di un equilibrio nei rapporti tra Stato e Regioni nella gestione della sanità.

Luciano Flor

A colloquio con Luciano Flor

È il territorio l’ambito verso il quale nei prossimi anni saranno indirizzate le azioni per migliorare la gestione dei pazienti e intercettare il loro bisogno di salute. Ne abbiamo parlato con Luciano Flor, perché il Veneto è tra le Regioni che si potrebbero prendere a modello nel disegnare una nuova medicina generale che lavori in continuità con quella ospedaliera in ogni ambito, compreso quello dei pazienti oncologici.
Due elementi hanno influito maggiormente sulla capacità di risposta delle Regioni nel far fronte all’emergenza covid-19 secondo Flor,  il livello organizzativo presente pre-pandemia e la velocità di adattamento alle nuove situazioni. E questi stessi elementi giocano un ruolo importante anche nella capacità di riorganizzazione e integrazione dei servizi della nostra sanità territoriale dopo la pandemia.