A colloquio con Amelia Filippelli

Sono tanti gli argomenti toccati da Amelia Filippelli, ordinaria di Farmacologia Clinica presso l’Università degli Studi di Salerno e componente del Comitato Prezzi e Rimborso di AIFA, nel delineare le azioni principali da intraprendere per garantire la sostenibilità del nostro sistema salute. “Da questa pandemia abbiamo infatti imparato – spiega Filippelli – che va diversificata la catena di approvvigionamento (ad esempio, comprando i vaccini da diversi produttori) e che vanno adottati strumenti digitali nello sviluppo farmaceutico e vaccinale, nonché la necessità di una forte organizzazione normativa e di un percorso agile per garantire efficacia, accuratezza e sicurezza del paziente”. Per questo è importante da una parte l’affermarsi della digital therapeutics, un’area emergente e innovativa della medicina per il trattamento delle malattie croniche, che sfrutta algoritmi e tecnologie informatiche per la loro cura e della quale fa parte anche  la telemedicina, e dall’altra l’attività di valutazione del farmaco svolta dagli organismi regolatori e di HTA, con l’obiettivo condiviso di accelerare l’accesso a trattamenti sicuri, efficaci e convenienti per i pazienti appropriati.

medicina di genere

La pandemia da covid-19 ha contribuito a dare una spinta alla diffusione della conoscenza della medicina di genere.
Uomini e donne non sono uguali davanti a questo virus, che colpisce con una leggera prevalenza le donne e che si è rivelato più letale per gli uomini.
Alessandra Carè, Responsabile del Centro di riferimento per la medicina di genere presso l’Istituto Superiore di Sanità, ripercorre per noi le tappe dell’affermarsi della medicina di genere in Italia, primo paese in Europa a dotarsi di una legge che inserisce il parametro ‘genere’ nella medicina.

A cura di Eliana Ferroni

Nonostante in gran parte del mondo gli esiti di salute degli uomini siano sostanzialmente peggiori rispetto a quelli delle donne, soltanto recentemente questa differenza ha ricevuto l’attenzione che merita, grazie soprattutto al profondo impatto in termini demografici, politici ed economici che questo fenomeno determina.
Secondo l’OMS, nel 2015 l’aspettativa di vita alla nascita negli uomini era di 69 anni e nelle donne di 74 anni, con un gap tra i due sessi che è aumentato del 30% negli ultimi 40 anni.

teorie di genere

Per trovare spiegazioni migliori per le differenze di genere nello stato di salute abbiamo bisogno di usare concetti, modelli o teorie legate al genere, anche se ancora manca lo sviluppo di specifiche teorie di genere nella ricerca nell’ambito della salute pubblica. Obiettivo dello studio pubblicato sull’International Journal of Equity Health è proprio l’analisi delle teorie legate al genere e a come sono state utilizzate finora in sanità pubblica.

L’angolo della SITeCS

Dalle prime ricerche che risalgono agli anni Ottanta, si è affermato un nuovo approccio medico che pone in relazione la salute e il rischio di patologia con alcune discriminanti fisiche, culturali ed economiche determinate dal genere. Anche in ambito farmacologico si evidenziano differenze di efficacia e sicurezza dei farmaci tra uomini e donne, includendo pure le differenze derivanti dalla complessità della vita riproduttiva della donna.