Epidemia armi da fuoco USA

Un intero numero del JAMA è stato dedicato ad approfondire il tema dell’utilizzo delle armi da fuoco negli Stati Uniti, che sta avendo conseguenze così nefaste per la popolazione da poter parlare di una vera e propria epidemia. Per affrontare davvero la complessità della violenza da armi da fuoco e le sfide che questa epidemia devastante impone sono necessari approcci multidisciplinari completi, basati sull’evidenza, adeguatamente finanziati, che coinvolgano medici e altri professionisti sanitari, decisori di salute pubblica, ricercatori, esperti di giustizia penale e scienziati in grado di collaborare con legislatori, responsabili politici e leader delle comunità locali. Le azioni per contenere l’inarrestabile epidemia di violenza legata alle armi da fuoco non sono infatti più procrastinabili.

Pandemia

Una panoramica delle epidemie e pandemie che hanno attraversato il nostro pianeta nei secoli, dalla peste nera della metà del XIV secolo al vaiolo e alla spagnola per arrivare a quelle dei nostri giorni, la cui origine è sempre più frequentemente spiegabile con il famigerato”salto di specie” da animale a uomo, è quella che ci viene presentata da Gavino Maciocco.
E così scopriamo che fin dal lontano 1630 nel piccolo centro toscano di Monte Lupo per limitare i contagi si creò una vera e propria zona rossa, che scatenò violenti dibatti tra le autorità del luogo.

PURE Study

L’elemento più importante emerso dallo studio PURE è stato il rilievo di una forte differenza tra il peso delle malattie CV e del cancro sulla mortalità nei paesi a basso e alto reddito: un individuo aveva circa il doppio delle probabilità di morire di cancro in Canada, Svezia e Arabia Saudita rispetto alla morte per cause CV, mentre queste risultavano più frequenti nei paesi a basso reddito (Bangladesh, India, Pakistan, Tanzania e Zimbabwe) e medio reddito (Argentina, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Iran, etc).

Global Burden diseases

È stato da poco pubblicato su The Lancet Public Health il primo articolo sulla performance del sistema sanitario italiano dal 1990 al 2017 in termini di esiti di salute, unico nel suo genere per tempo di osservazione e per strumento di misurazione. Le metriche utilizzate sono quelle del Global Burden of Disease Study (GBD), capaci di cogliere il peso della malattia, ovvero il numero di anni in buona salute persi a causa di disabilità e morte prematura rispetto all’aspettativa di vita.