Trapianti Ignazio Marino Care 4 2017

A colloquio con Ignazio Marino

Oggi in buone mani e in buoni centri il 92-93 per cento dei pazienti sopravvive all’intervento di trapianto con un’ottima qualità di vita. A fronte di questo successo sono però purtroppo ancora tanti nel mondo i pazienti in attesa dell’intervento, perché non ci sono organi sufficienti per tutti coloro che ne hanno necessità.
Una proposta innovativa per venire incontro a chi è in attesa di un rene, ci spiega Ignazio Marino in questa intervista, è quella che si basa sulla teoria del matching elaborata da Alan Roth, premio Nobel per l’economia nel 2012. Secondo il suo algoritmo, creando una sorta di catena planetaria tra chi è disponibile alla donazione di un rene per motivi affettivi e chi è in attesa di un rene si supererebbe il problema dell’incompatibilità sanguigna e nessuno sarebbe più in lista di attesa.

E’ dedicato ad aiutare 400 donne in 400 modi differenti, perché ognuna di loro ha una storia a sé, il progetto della Comunità di Sant’Egidio “Madri e figli rifugiati: dall’accoglienza all’inclusione”, reso possibile grazie a un’erogazione liberale di MSD Italia e presentato il 5 luglio 2017 da Daniela Pompei, responsabile della Comunità di Sant’Egidio per i servizi agli immigrati. Durante l’incontro sono intervenuti Domenico Manzione (Sottosegretario del Ministero degli Interni), Mario Marazziti (Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati), Concetta Mirisola (Direttrice Generale dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà) e Nicoletta Luppi (amministratore delegato MSD Italia).

GRADE Marina Davoli Care 4 2017

Negli anni il GRADE è diventato lo strumento di riferimento per la valutazione dell’affidabilità delle prove scientifiche e per la formulazione di raccomandazioni basate sulle evidenze.
Perché ha segnato un cambio di passo nella produzione delle raccomandazioni cliniche?
Che ruolo gioca la valutazione della costo-efficacia secondo i criteri GRADE nelle decisioni di coverage?
Quale apporto concreto può offrire la metodologia GRADE nell’adattamento delle linee guida esistenti e nello sviluppo di nuove? E come possono collaborare le istituzioni e le società scientifiche con i metodologi? Lo spiega Marina Davoli in questa intervista.

PDTA Lab Nello Martini Care 4 2017

Lo strumento operativo per la presa in carico del paziente cronico e delle comorbilità è costituito dai Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA), che rappresentano l’architrave del nuovo sistema assistenziale.
Per questo CORE (Collaboratibe Outcome Research), partner di CINECA, ha sviluppato il Progetto PDTA Lab, con l’obiettivo di fare una ricognizione di tutti i PDTA approvati dalle Regioni, suddivisi per patologia e per singola Regione, e di valutarli, calcolando e verificando gli indicatori di prevalenza, processo ed esito.

Patient-reported outcome Care 4 2017

A cura di Davide Botturi
A livello internazionale, l’impiego di ‘patient-reported outcome’ ossia di ‘misure di esito riferito dal paziente’ è documentato nell’ambito della ricerca, dell’assistenza sanitaria (audit, registri di patologia) e anche della valutazione della performance delle organizzazioni sanitarie.
A livello nazionale, l’interesse prevalente da parte delle istituzioni pubbliche e anche delle associazioni di cittadini e pazienti riguarda soprattutto il livello di umanizzazione dell’assistenza, ovvero l’esperienza dei pazienti rispetto alle modalità di accesso ed erogazione. Il contributo più rilevante del ‘patient-reported outcome’ risiede invece nell’introdurre la prospettiva del paziente, misurata secondo una metodologia strutturata, nell’ambito della valutazione degli esiti delle cure, tradizionalmente dominato dalla sola prospettiva professionale.

Real world evidenze Angolo SIF Care 4 2017

Sebbene il trial clinico randomizzato rappresenti il gold standard per stabilire l’efficacia di un trattamento, collocandosi all’apice della piramide gerarchica della evidence-based medicine, è tuttavia ben noto come i suoi risultati non possano sempre essere traslati alla popolazione generale.
Oggi inizia però una nuova era della ricerca clinica, fondata sull’utilizzo dei real world data (RWD), ovvero dei dati di efficacia e sicurezza di trattamenti farmacologici così come di un qualsiasi altro intervento sanitario in un contesto di real life, in grado di superare queste difficoltà.

Poblemi muscolari e statine ANMDO Care 4 2017

Nonostante nei grandi studi randomizzati controllati e in doppio cieco i quali i sintomi correlati al muscolo siano stati generalmente riportati con frequenza simile da pazienti assegnati a statina e da pazienti in placebo, nella pratica medica quotidiana l’intolleranza alla statina riferita dal paziente, prevalentemente a causa dei sintomi muscolari associati alla terapia (statin-associated muscle symptoms, SAMS), è una condizione comune e difficile da gestire, che interessa milioni di pazienti in tutto il mondo. Questo scenario clinico richiede opportune competenze da parte del personale sanitario, perché in questo contesto deve essere considerata la possibilità di un effetto nocebo.