A colloquio con Ranieri Guerra
Le novità del Piano Nazionale per le Vaccinazioni sono notevoli. Non vengono infatti soltanto introdotti nuovi vaccini come l’antimeningococco B e l’anti-HPV per i maschi, normalizzando l’offerta fino ad ora difforme da parte di molte Regioni, ma viene anche introdotta una serie di richiami vaccinali durante l’età adolescenziale e, per quanto riguarda la popolazione anziana, viene inserito il vaccino contro l’herpes zoster e soprattutto rafforzata l’offerta per l’antipneumococco.

Adolescenti italiani più protetti contro le minacce del Papillomavirus umano: è quanto si propone il Ministero della Salute con il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019, che estende a tutta la popolazione (femmine e maschi) l’offerta attiva della vaccinazione anti-HPV da effettuarsi preferibilmente nel dodicesimo anno di vita. Se ne è discusso durante l’incontro “G9 Per generazioni libere dal Papillomavirus”, organizzato da MSD Italia, in occasione del quale è stato presentato il primo e unico vaccino diretto contro nove tipi di Papillomavirus umano adesso disponibile anche in Italia. Per i nosti lettori il dossier e le videointerviste a Andrea Lenzi e Giovanni Scambia.

Cosa sanno i nativi digitali dei rischi della sessualità?
A questa domanda ha provato a rispondere il Censis, conducendo uno studio su un campione di 1000 giovani tra i 12 e i 24 anni residenti nel territorio italiano per analizzare il loro grado di informazione e propensione alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, e in particolare del Papillomavirus.
L’indagine è stata condotta con il supporto non condizionante di Sanofi-Pasteur-Msd e distribuita da Msd Italia.

A colloquio con Saverio Ventura
Qual è il quadro epidemiologico dell’epatite C in Piemonte? Ritiene sia auspicabile la creazione di una rete per il trattamento dell’epatite C in Piemonte, come è già avvenuto in altre Regioni? Quali passi bisogna ancora fare per ottenere l’eradicazione dell’epatite C? A queste domande risponde Saverio Ventura

A cura di Daniela Paolotti
E’ ormai chiaro alla comunità scientifica, al mondo industriale e alle istituzioni di sanità pubblica che internet, i social media, la tecnologia mobile hanno più che rivoluzionato il mondo della sanità, creando la cosiddetta ‘digital health’, ovvero l’ambito cross-disciplinare che studia la convergenza tra tecnologie digitali, salute, assistenza sanitaria, benessere e società.
Le opportunità offerte da questo connubio tra scienza dei dati e mondo della sanità sono numerose e in continua crescita. Di pari passo con le opportunità crescono anche le sfide riguardanti l’etica e la privacy, che devono mettere in primo piano la salvaguardia degli interessi dei singoli individui come pazienti e come beneficiari delle opportunità offerte dai dati in sanità.

L’angolo della SIF
Tra le tante armi a disposizione per mantenere adeguati i livelli di aderenza, soprattutto nella popolazione con un’età superiore ai 65 anni, ci sono l’informazione sul corretto uso dei farmaci, la semplificazione del regime terapeutico anche con il ricorso alla polipillola, il coinvolgimento del farmacista territoriale e l’impiego dei social network per programmi di automonitoraggio e autogestione dei medicinali.

L’angolo della SITeCS
Nonostante l’attenzione per l’ipercolesterolemia familiare sia aumentata nel corso degli anni, è ancora una condizione sottodiagnosticata. Sarebbe pertanto importante creare dei registri internazionali su larga scala che raccolgano dati sui pazienti con ipercolesterolemia familiare proventi da tutte le parti del mondo, in modo da inquadrare ed affrontare adeguatamente il problema.