Malattie cardiovascolari e equità

Nell’ambito delle malattie cardiovascolari, la carenza di un sistema equo può avere conseguenze importanti in relazione all’impatto epidemiologico di queste patologie e agli esiti in termini di invalidità che alcune condizioni, per esempio l’infarto acuto del miocardio o l’ictus, possono avere nella popolazione, generando un onere che ricade su tutta la società.
Secondo un autorevole editoriale pubblicato recentemente su JAMA, sono almeno quattro le criticità da risolvere per garantire efficienza ed equità nella diagnosi delle malattie cardiovascolari: liste di attesa, educazione alla salute dei pazienti, accesso ai centri di eccellenza, eliminazione dei bias culturali da parte dei medici.

Telemedicina e scompenso cardiaco

A colloquio con Salvatore Di Somma

L’impatto della pandemia sui pazienti con scompenso cardiaco è stato importante perché si tratta della categoria di pazienti che ha riscontrato la mortalità maggiore e un ricorso duplicato all’ospedalizzazione quando colpita dal virus, spiega il direttore scientifico dell’Associazione Italiana Pazienti con Scompenso Cardiaco (AISC).
In questo contesto i servizi di telemonitoraggio e televisita, sperimentati in un progetto condotto dal Polo Pontino della Sapienza presso la ASL Latina durante la pandemia e in un’esperienza in corso con l’Università di Tor Vergata in collaborazione con l’AISC, rappresentano una risorsa significativa, perché consentono di gestire da casa con successo i pazienti affetti da scompenso tenendo sotto controllo il loro stato clinico e evitando il ricorso a inutili ospedalizzazioni.

Nonostante le linee guida in caso di infarto miocardico acuto raccomandino il trattamento combinato e continuativo con quattro farmaci (antiaggreganti, betabloccanti, ACE-inibitori/sartani e statine), uno studio condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio ha documentato una ridotta aderenza alla politerapia cronica. Nell’ambito di questo stesso studio è stato elaborato, in collaborazione con la Asl Roma 1, un vero e proprio decalogo da seguire per supportare il paziente nella gestione del post-infarto. Ne abbiamo parlato con Mirko Di Martino.

Angolo SIF integratori

Le evidenze scientifiche di alto grado di qualità accumulatesi di recente (due metanalisi e un grande trial clinico controllato e randomizzato) pongono dei dubbi sui benefici di omega 3 e integratori multivitaminici nella prevenzione cardiovascolare. E’ quindi legittimo chiedersi se la grande spesa per il loro utilizzo sia giustificata in prevenzione cardiovascolare primaria, anche se è ovviamente a totale carico del cittadino.

fibrillazione atriale CARE 1 2018

Nel corso del Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC), svoltosi a Barcellona nel 2017, sono stati presentati i dati del registro internazionale GARFIELD-AF (Global Anticoagulant Registry in the Field-Atrial Fibrillation), il più grande registro prospettico continuo di pazienti con FA. Il registro, finalizzato principalmente alla valutazione della terapia anticoagulante nella FA, ha consentito la raccolta di dati interessanti di economia sanitaria che hanno confermato il grande impatto sulla spesa sanitaria dei vari Paesi con oneri finanziari, economici ed umani differenti in relazione alle varie aree geografiche e con una distinzione derivante anche dai differenti sistemi sanitari delle nazioni coinvolte.

sindrome coronarica acuta: variabilità esiti e cure

Uno studio condotto nella provincia di Calgary (Alberta, Canada) nel periodo gennaio 2007-dicembre 2008 su pazienti ricoverati con valori di troponina che superano il 99mo percentile, valore che indica la
presenza di necrosi del miocardio, ha analizzato le cure e gli esiti di salute nei pazienti affetti da sindrome coronarica acuta seguiti da servizi cardiologici confrontandoli con quelli di pazienti seguiti da servizi non cardiologici.