Promuovere un impiego consapevole e razionale degli antibiotici nella pratica medica a tutti i livelli è da diversi anni uno degli impegni principali dell’Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS), con lo scopo essenziale di contrastare nel modo più efficace possibile il fenomeno della resistenza ai farmaci antimicrobici (AMR), il cui impatto sulla salute umana e sull’economia sanitaria rischia di avere conseguenze devastanti.
Per questo motivo, già nel 2015, l’OMS, in collaborazione con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), aveva lanciato il Piano d’azione europeo contro la resistenza antimicrobica (cfr CARE 2022; 6: 5), cui si aggiunge adesso la pubblicazione di un volume – The WHO AWaRe (Access, Watch, Reserve) antibiotic book – che si propone come una guida autorevole e di agevole consultazione per un trattamento empirico ottimale delle più comuni infezioni batteriche nei bambini e negli adulti.
La classificazione AWaRE
Alla base della pubblicazione vi è il lavoro iniziato già diversi anni orsono con la classificazione AWaRe degli antibiotici, creata nel 2017 e aggiornata successivamente nel 2019 e 2021.
L’acronimo AWaRe sta per Access, Watch e Reserve, che sono le tre categorie nelle quali sono stati raggruppati gli oltre 250 antibiotici adoperati in tutto il mondo (inclusi i 75 presenti nella Lista modello dell’OMS dei farmaci essenziali), da utilizzare per ottenere indicazioni evidence-based sull’appropriatezza dell’uso di questi farmaci.
La categoria Access include gli antibiotici di scelta per le 25 infezioni più comuni, caratterizzati da uno spettro di attività ristretto e un buon profilo di sicurezza. Questi farmaci dovrebbero essere sempre disponibili ad un prezzo accessibile e di qualità certificata. Gli antibiotici Watch sono antibiotici ad ampio spettro, raccomandati come opzioni di prima scelta per i pazienti con manifestazioni cliniche più gravi o infezioni causate da patogeni probabilmente resistenti agli antibiotici Access. Alla terza categoria (Reserve) appartiene infine un ristretto numero di farmaci da adoperare solo nelle infezioni multiresistenti, come ultima risorsa allorché tutti gli altri antibiotici hanno fallito (tabella 1).
Le prove scientifiche dimostrano che per ottimizzare la prescrizione degli antibiotici occorre incrementare la quota degli antibiotici Access perché raggiunga almeno il 60% del consumo nazionale di antibiotici e diminuire l’uso di quelli a maggior rischio di sviluppo di resistenza presenti nelle categorie Watch e Reserve. L’uso degli antibiotici Access comporta almeno due vantaggi: riduce il rischio di resistenza perché essi sono a spettro limitato e consente parallelamente un risparmio di risorse poiché sono più economici in quanto disponibili in formulazioni generiche (tabella 2).
Solo in questo modo, afferma l’OMS, è possibile combattere efficacemente il fenomeno della AMR, oggi ritenuta causa di oltre cinque milioni di morti nel mondo ogni anno e che minaccia paradossalmente di riportarci all’era preantibiotica, quando anche una infezione banale poteva comportare un rischio di morte.
Oltretutto, come è stato sottolineato recentemente da autorevoli esponenti dell’AIFA, ai livelli più alti in Europa per consumo di antibiotici e per indice di resistenza a questi farmaci si colloca proprio l’Italia, dove le infezioni resistenti agli antibiotici sono state nel 2021 la prima causa di morte dopo le malattie ischemiche e cerebrovascolari.
L’AWaRE antibiotic book
Anche per questo motivo, l’AIFA ha provveduto tempestivamente a rendere disponibile da febbraio di quest’anno l’edizione italiana dell’AWaRe Antibiotic Book, che integra la lista dei medicinali essenziali (EML) dell’OMS, pubblicata nel 2021, e fornisce una guida concisa ma esaustiva per una scelta appropriata dell’antibiotico più adatto. La versione italiana sarà consultabile anche attraverso una apposita APP (“AIFA antibiotici firstline”) accessibile gratuitamente a tutto il personale sanitario operante nel nostro Paese.
Il volume descrive oltre 30 sindromi infettive e infezioni cliniche di comune riscontro nei bambini e negli adulti, elencandone le principali caratteristiche clinico-epidemiologiche, i criteri diagnostici fondamentali e le informazioni sull’opportunità o meno di un trattamento antibiotico. In caso affermativo, vengono forniti i criteri di scelta dell’antibiotico, la dose, la via di somministrazione e la durata del trattamento, nel contesto della medicina generale e nell’ambito ospedaliero.
Infine, il documento OMS definisce anche tutte le condizioni cliniche in cui gli antibiotici non sono raccomandati come terapia di prima scelta, laddove appare preferibile un approccio di attesa (wait and see) basato per lo più su un trattamento sintomatico (tabella 3).
Tutte le raccomandazioni fornite dall’AWaRe book sono strettamente evidence-based, perché frutto di un lungo processo di revisione, durato quasi 20 anni, effettuato su oltre 1000 trial clinici e linee guida internazionali.
Per ovviare in parte al limite rappresentato dal fatto che appena l’1% degli studi disponibili proviene da Paesi a basso reddito, il lavoro è stato integrato successivamente da una consultazione pubblica promossa dall’OMS per favorire la trasparenza e la completezza dei dati pubblicati. Questo processo ha visto il coinvolgimento di operatori sanitari che prescrivono antibiotici in contesti ad alto, medio e basso reddito, sia nell’assistenza sanitaria di base che nelle strutture ospedaliere.
In definitiva, l’AWaRe book, che continuerà ad essere regolarmente aggiornato negli anni a venire, non intende sostituire tout court le linee guida e il giudizio clinico sulla prescrizione di antibiotici presenti a livello locale e nazionale, ma fornire una guida di semplice consultazione laddove non ve ne siano altre disponibili.
Giancarlo Bausano
Fonte Zanichelli V, Sharland M, Bernadette Cappello B, Moja L, Getahun H, Pessoa-Silva C et al. The WHO AWaRe (Access, Watch, Reserve) antibiotic book and prevention of antimicrobial resistance. Bull World Health Organ 2023; 101: 290-6.
L’articolo in PDF [200 kb]
Da Care 1-2, 2023