Il quadro epidemiologico a livello nazionale della frequenza di resistenze agli antibiotici e di infezioni correlate all’assistenza rende necessari e urgenti interventi a tutti i livelli per contrastare questo fenomeno: basti ricordare che l’ECDC nel 2022 ha stimato il burden (l’impatto sulla salute) legato alle infezioni da microrganismi antibioticoresistenti in Europa nel periodo 2016-2020 e l’Italia, nel 2020, era classificata tra i Paesi con il numero più elevato di DALYs (Disability Adjusted Life Years) ossia di anni di vita perduti per infezioni sostenute da microrganismi resistenti, spesso contratti durante l’assistenza sanitaria (>250 DALYs per 100.000 abitanti, assieme alla Grecia, al Portogallo, alla Romania e alla Polonia)1.
È, quindi, essenziale che il PNCAR 2022-20252 rappresenti una vera opportunità per far fare all’Italia un passo in avanti e allinearla agli altri Paesi europei.
Perché ciò avvenga è necessario che le istituzioni a livello nazionale e regionale assegnino alle azioni previste dal piano una priorità assoluta. Le istituzioni nazionali dovranno delineare tempestivamente, efficacemente ed operativamente il quadro di riferimento per gli interventi nei diversi settori e attuare le azioni di loro responsabilità; le regioni dovranno essere presenti attivamente, implementare quanto definito a livello nazionale e i loro interventi dovranno essere accuratamente monitorati.
Per questo ci sembra importante soffermarci su alcuni aspetti sui quali si dovrebbe intervenire per rendere il Piano pienamente operativo il prima possibile.
Le linee strategiche del PNCAR 2022-2025
Il PNCAR 2022-2025 ripropone le linee strategiche del precedente piano e l’approccio One Health, con alcune innovazioni:
- l’istituzione di una cabina di regia che garantisca il governo nel tempo del piano;
- una maggiore attenzione all’integrazione tra settore umano, veterinario ed ambientale (quest’ultimo ambito non era discusso nel precedente piano);
- il rafforzamento e l’estensione dei sistemi di sorveglianza nazionali per la consapevolezza della necessità di dati affidabili in grado di orientare le scelte e valutare l’impatto degli interventi;
- una maggiore attenzione alle infezioni correlate all’assistenza e alle attività preventive;
- lo sviluppo di nuovi strumenti di supporto all’uso appropriato di antibiotici in ambito umano e veterinario;
- una maggiore attenzione agli aspetti etici, alla trasparenza e alla comunicazione per favorire la partecipazione attiva dei cittadini.
Il documento è articolato in tre parti (figura):
- un capitolo introduttivo “Strategia nazionale di contrasto all’antibioticoresistenza 2022-2025”, che descrive in stile divulgativo le aree che compongono il piano, gli obiettivi e i soggetti che possono intervenire nella sua implementazione, orientato al cittadino;
- il piano nazionale organizzato in tre pilastri verticali (sorveglianza e monitoraggio, prevenzione delle infezioni, uso appropriato di antibiotici) e in quattro aree orizzontali di supporto a tutte le tematiche (formazione; informazione, comunicazione e trasparenza; ricerca e innovazione, bioetica; cooperazione nazionale e internazionale) e in un’area generale di governance del piano. Ciascuno dei pilastri e delle aree orizzontali è sviluppato in tabelle che riportano gli obiettivi, le azioni previste per raggiungere gli obiettivi prefissati, gli attori responsabili della realizzazione delle azioni, il periodo di tempo stimato per il loro completamento, gli indicatori per verificare lo stato di avanzamento. Ove possibile sono stati utilizzati gli indicatori prodotti nell’ambito del progetto SPINCAR finanziato dal Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie – CCM (Supporto al PNCAR).3 La tabella sintetizza le diverse schede previste nel piano (per ciascuna di esse, come ricordato, il PNCAR definisce i relativi obiettivi, azioni, attori, tempi e indicatori). In totale il piano prevede 15 schede, 54 obiettivi, 168 azioni, 231 indicatori (di cui 161 nazionali e 70 regionali);
- una appendice dedicata all’antibioticoresistenza (ABR) in funghi, virus e parassiti.

Alcune osservazioni critiche
Un primo elemento di criticità è rappresentato dalla complessità stessa del piano: 15 schede, 54 obiettivi, 168 azioni, 231 indicatori. È importante che le azioni portanti (quelle azioni che sono essenziali per costruire l’architettura dei programmi di intervento) non vengano disperse nel complesso delle attività da portare avanti, ma che a loro venga assegnata una priorità assoluta: la definizione dei piani operativi a livello nazionale per la sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza (ICA), per la prevenzione e il controllo delle ICA e per la strutturazione dei programmi di antimicrobial stewardship devono rappresentare obiettivi da raggiungere in via prioritaria.
Un secondo elemento di criticità è rappresentato dalla mancanza di un team di coordinamento dedicato all’attuazione del piano a livello nazionale: è importante che sia stata prevista la cabina di regia, ma è anche necessario che vi sia un team multidisciplinare di figure dedicate al coordinamento operativo di alcuni programmi, in particolare quello della prevenzione e controllo delle ICA. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità tra i requisiti minimi per l’attivazione di programmi nazionali di IPC (Infection, prevention and control), vi è la presenza di almeno una figura di riferimento a tempo pieno (full time equivalent focal point) a livello nazionale che si possa avvalere di un gruppo tecnico multidisciplinare per la sorveglianza delle ICA e il monitoraggio degli interventi; deve anche essere previsto un budget dedicato al programma nazionale di IPC4.
Un terzo elemento di criticità è rappresentato dal fatto che il Piano appare molto ambizioso, ma non sembra siano stati ancora avviati i passi necessari per dargli attuazione. L’intesa tra Stato-Regioni risale alla fine di novembre 2022 e il Piano prevede che nel primo semestre del 2023 vengano completate numerosissime azioni, che tuttavia non sembra siano state ancora avviate. Per essere in grado di rispettare la complessa tabella di marcia prevista dal piano, sarebbe necessario “correre” mentre non sembra che ciò stia avvenendo.
In conclusione, il PNCAR 2022-2025 rappresenta un’opportunità (forse l’ultima che abbiamo) per contrastare il significativo impatto sulla salute che hanno le infezioni antibioticoresistenti e le ICA in Italia. È un’opportunità che non può essere vanificata.
È necessario che tutti, a tutti i livelli, prendano consapevolezza dell’urgenza del problema e agiscano per quanto in loro potere per attuare le azioni necessarie.
Cosa può fare o può tentare di fare la SImPIOS in sostegno al PNCAR
La SImPIOS è, assieme ad altre associazioni scientifiche, parte del Gruppo di coordinamento nazionale del PNCAR. In questo ambito potrà contribuire, nell’ambito dei diversi gruppi di lavoro e dello stesso gruppo di coordinamento nazionale, a promuovere l’attuazione di quanto previsto dal piano stesso.
Per promuovere il trasferimento nella pratica di nuove strategie organizzative e di comportamenti assistenziali, in linea con quanto dimostrato efficace e sicuro dalla ricerca, sappiamo però che non basta condividere documenti, linee di indirizzo e raccomandazioni. Questi rappresentano il prerequisito del cambiamento, ma perché si realizzino mutamenti nella pratica assistenziale quotidiana, è necessario che vengano create le condizioni necessarie per modificare i comportamenti degli operatori sanitari: un intervento istituzionale calato dall’alto verso il basso non è sufficiente.
È necessario investire nella formazione e informazione, nella creazione di sistemi informativi in grado di rendere disponibili le informazioni necessarie per orientare gli interventi, sono necessarie risorse umane e finanziarie, è necessario che vengano definite chiaramente regole e standard. Tutto ciò è parte dei diversi obiettivi operativi del PNCAR, ma, soprattutto per quanto concerne la formazione e informazione, la SImPIOS potrà contribuire in modo sostanziale a promuovere consapevolezza e competenza nell’ambito della prevenzione delle infezioni, attraverso corsi, seminari, convegni e webinar e attraverso il GImPIOS.
Tutto ciò è necessario, ma non sufficiente. Per favorire il trasferimento delle buone pratiche, sono necessarie iniziative mirate a promuovere il miglioramento continuo: ad esempio campagne per promuovere l’adesione a buone pratiche, sulla falsa riga di quanto realizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con la campagna “Cure pulite sono cure più sicure”5. Un’altra possibilità per promuovere il cambiamento è quella di istituire reti collaborative di Ospedali e Aziende Sanitarie che consentano di avviare un percorso comune di miglioramento continuo.
SImPIOS ha nel suo programma per il 2023 e 2024 esattamente queste due tipologie di iniziative, che potranno contribuire a realizzare quel difficile passaggio dalla teoria alla pratica, che è indispensabile se si vuole garantire la sicurezza del paziente in tutti i luoghi di cura a livello nazionale. Con un intervento dal basso verso l’alto, integrato con l’intervento istituzionale dall’alto verso il basso si potranno forse ottenere i risultati che tutti ci auguriamo da anni di vedere nel nostro Servizio Sanitario Nazionale.
Bibliografia
1. Centre for Disease Prevention and Control. Assessing the health burden of infections with antibiotic-resistant bacteria in the EU/EEA, 2016-2020. Stockholm: ECDC; 2022.
2. Piano Nazionale di Contrasto all’Antibioticoresistenza (PNCAR) 2022-2025. https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3294_allegato.pdf
3. SPINCAR. https://www.spincar.it/
4. WHO. Minimum requirements for infection prevention and control. Geneva: World Health Organization; 2019.
5. European Centre for Disease Prevention and Control. Assessing the health burden of infections with antibiotic-resistant bacteria in the EU/ EEA, 2016-2020. Stockholm: ECDC; 2022.
Maria Luisa Moro, Presidente della Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie (SImPIOS)
Angelo Pan, Past President SImPIOS
Questo contributo è un estratto dell’articolo Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR 2022-2025). Uno sguardo di insieme pubblicato sul GImPIOS, la rivista della Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle
Organizzazioni Sanitarie.
L’articolo in pdf [260 kb]
Da CARE 1-2, 2023