Alzheimer e demenze: operative le nuove strategie di attuazione del Piano nazionale

Alzheimers e demenza

Il 30 marzo 2022 la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il Decreto sul Fondo per l’Alzheimer e Demenze, in base al quale vengono stanziati 14.100.000 euro per le Regioni e le Province Autonome e
900.000 euro a beneficio dell’ISS per l’esecuzione di una serie di attività progettuali orientate al perseguimento degli obiettivi del Piano Nazionale delle Demenze (PND). Tale finanziamento arriva
dopo quasi 8 anni dalla pubblicazione del PND, per il quale inizialmente non era stato previsto alcun sostegno economico.
Le 5 aree finanziate sulle quali le Regioni dovranno elaborare i propri progetti sono queste:

  • potenziamento della diagnosi precoce del disturbo neurocognitivo (DNC) minore/Deficit cognitivo lieve e lo sviluppo di una carta del rischio cognitivo utile per la pratica clinica;
  • diagnosi tempestiva del DNC maggiore;
  • sperimentazione, valutazione e diffusione di interventi di telemedicina tesi ad assicurare la continuità delle cure nei diversi setting assistenziali;
  • sperimentazione, valutazione e diffusione di interventi di teleriabilitazione per garantire un modello riabilitativo mirato a migliorare partecipazione, inclusione e qualità della vita del paziente;
  • sperimentazione, valutazione e diffusione di trattamenti psico-educazionali, cognitivi e psicosociali della demenza.

Compito dell’Istituto Superiore di Sanità sarà quello di monitorare e supervisionare le attività da svolgere, che vanno dallo sviluppo di una “Linea guida sulla diagnosi e trattamento della
demenza” che dovrebbe aggiornare quella del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) del 2018 alla realizzazione di una indagine nazionale, in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Uniti Italia, sulle condizioni sociali ed economiche dei familiari dei pazienti con demenza e di una survey sempre nazionale su per ognuno dei tre nodi assistenziali (Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze – CDCD, Centri Diurni e RSA), che dovrebbe coinvolgere circa 5.000 strutture, alla stima della prevalenza su base regionale dei 12 fattori di rischio prevenibili per la demenza in collaborazione con il Sistema di Sorveglianza PASSI, alla  definizione di un programma formativo per i professionisti sanitari della riabilitazione e per i familiari/caregiver dei pazienti, all’istituzione di una cartella clinica informatizzata nei 587 CDCD presenti sul territorio, per la creazione di un sistema informativo nazionale sulla demenza.

Siamo di fronte dunque a un primo passo significativo sulla strada indicata dall’OMS nel suo Global Plan on Dementia del 2017 che sollecitava gli Stati a definire le proprie politiche di contrasto alla demenza entro il 2025, anche se i fondi stanziati, seppur ingenti, vengono ritenuti ancora insufficienti per coprire le esigenze dei malati e delle loro famiglie. Lo sottolinea anche la Federazione Alzheimer Italia che, insieme agli altri membri del “Tavolo permanente sulle Demenze”, sotto il coordinamento del Ministero della Salute, avrà il compito di valutare i progetti presentati considerando la coerenza organizzativa, la fattibilità economica, l’appropriatezza evidence-based degli interventi e l’innovazione delle soluzioni proposte.

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Fonte Ancidoni A, Sciancalepore F, Bacigalupo I et al. The Italian Fund for Alzheimer’s and other dementias: strategies and objectives to face the dementia challenge. Ann Ist Sup Sanità 2022; 58: 192-196