Checklist per la sicurezza in sala operatoria: punti di forza e criticità

checklist sala operatoria

Prevenire possibili errori e assicurare adeguati livelli di qualità e sicurezza in chirurgia sono alcuni degli obiettivi che hanno contribuito negli ultimi decenni alla formulazione di checklist via
via più perfezionate. L’uso della Checklist per la sicurezza in sala operatoria è stato attivamente promosso anche in Italia, dove nel 2010 il Ministero della Salute ha pubblicato e diffuso uno strumento derivato da quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), adattato al contesto del nostro paese. Successivamente, l’applicazione e l’uso di questa checklist sono stati regolarmente monitorati con l’obiettivo principale di ridurre al minimo le complicanze e la mortalità post-operatorie.

Se i primi studi commissionati dall’OMS indicavano un ruolo positivo di questa procedura nel prevenire gli eventi avversi e ridurre la mortalità postoperatoria, altre indagini condotte successivamente non hanno confermato il medesimo trend, ponendo in sostanza un interrogativo: se uno strumento apparentemente standardizzato produce risultati contrastanti, il problema potrebbe dipendere non dallo strumento in sé ma dal come questo viene utilizzato.

Alla domanda ha tentato di rispondere un gruppo di ricercatori canadesi attraverso una attenta revisione di tutti gli studi pubblicati sull’argomento. Nell’analisi finale, dopo una selezione molto
severa della letteratura, sono stati inclusi 300 studi per un totale di oltre 7 milioni di interventi eseguiti in 416 ospedali distribuiti in 78 paesi diversi. Partendo dalla premessa che appena un terzo
degli studi revisionati è stato giudicato di alta qualità, solo il 38% indicava in modo adeguato le modalità con cui la checklist veniva completata, il 32% riportava le ricadute della metodologia sulle capacità di comunicazione e comprensione del caso clinico da parte dei componenti l’équipe, mentre appena il 19% segnalava gli effetti sulle complicanze e il 15% la mortalità post-operatoria.

In definitiva, malgrado la numerosità degli studi effettuati, i dati disponibili appaiono largamente insufficienti per trarre delle conclusioni univoche sulla reale efficacia delle procedure in uso,
anche se appare plausibile che l’utilizzo della checklist sia un ottimo strumento per favorire la partecipazione e la condivisione di informazioni all’interno del team impegnato nell’intervento, chiarendo ad esempio dubbi che potrebbero altrimenti favorire gravi errori. Resta il fatto che la ricerca futura dovrà dedicare maggiore attenzione alle modalità con cui la checklist viene effettuata, tenendo presente che solo l’individuazione dei fattori che condizionano la qualità della performance rappresenta la strada maestra per ottenere informazioni attendibili e garantirne una implementazione efficace.

L’articolo

Da Care 3/2022

Fonte. Armstrong BA, Dutescu IA, Lemoy L. Effect of the surgical safety checklist on provider and patient outcomes: a systematic review. BMJ Qual Saf 2022; 31: 463-478