Preventing HIV infections at the time of a new pandemic è il rapporto del Programma delle Nazioni sull’HIV/AIDS (UNAIDS) che ha il punto su come le due emergenze in atto, quella sanitaria provocata dalla pandemia e quella della forte recessione economica innescata dalle misure messe in atto per contenere la sua diffusione, stiano acuendo le disuguaglianze e la vulnerabilità delle popolazioni a rischio, e in particolare di quelle colpite dall’HIV.
L’interruzione dell’accesso all’istruzione, il peggioramento delle disuguaglianze di genere, l’aumento della violenza contro le donne e l’erosione dei diritti umani rischiano di aumentare la diffusione di casi di HIV nei prossimi anni.
Allo stesso tempo la pandemia, anche se ha chiaramente marcato le disuguaglianze, ha anche indicato modi per rendere i sistemi sanitari e le istituzioni pubbliche più equi, più inclusivi e maggiormente in grado di affrontare le sfide contro l’epidemia di AIDS negli anni a venire. A livello globale molti paesi hanno intrapreso un’azione tempestiva e decisiva nell’affrontare le criticità, rafforzare i servizi sanitari e creare sinergie tra le azioni di controllo di covid-19 e AIDS, evidenziando come tali misure siano in grado di integrarsi e sostenersi a vicenda, in un approccio globale per affrontare sia le minacce da covid-19 che quelle dell’HIV.
Le esperienze a livello nazionale documentate nel rapporto di UNAIDS dimostrano come covid-19 abbia determinato un’accelerazione nelle innovazioni che in precedenza avevano faticato ad essere implementate. Nella maggior parte dei contesti, queste misure sono riuscite a compensare il crollo dei servizi sanitari di routine e consentire un rapido recupero nella fornitura di servizi essenziali. In alcuni casi si sono addirittura verificati aumenti della copertura del servizio rispetto alla situazione pre-covid. La capacità dei programmi per l’HIV di adattarsi a covid-19 ha messo in evidenza la loro resilienza e flessibilità, specialmente in contesti con programmi di comunità ben strutturati e collegati con il sistema sanitario.
Una panoramica dei dati di tendenza attualmente disponibili sulle interruzioni effettive della fornitura di servizi a livello nazionale, suggerisce che le interruzioni di trattamento dell’HIV potrebbero non essere gravi come si teme e che l’impatto sulla mortalità correlata all’AIDS potrebbe essere inferiore a quanto inizialmente previsto dai modelli matematici. Il quadro che emerge per i servizi di prevenzione dell’HIV, tuttavia, è molto eterogeneo sia nell’erogazione dei servizi sia nell’orizzonte temporale: i rapporti provenienti dai diversi paesi evidenziano la lotta giornaliera per mantenere tassi di copertura accettabili, ma ritraggono anche i paesi che rispondono rapidamente alle sfide più difficili. Questi cambiamenti hanno molte sfaccettature e sarebbe necessaria un’analisi più dettagliata e contestualizzata per valutare come è stata influenzata la copertura dei programmi di prevenzione per l’HIV nonché ulteriori informazioni per comprendere come le vulnerabilità potrebbero tradursi, ora e in futuro, in cambiamenti nei comportamenti sessuali o di altro tipo a rischio e nel possibile effetto sul numero di persone che contraggono l’HIV. Le evidenze circa eventuali cambiamenti nell’incidenza saranno disponibili nel 2022 e dati aggiuntivi potrebbero essere disponibili anche da coorti ben caratterizzate in contesti con un alto carico di infezione da HIV.
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Da Care 4/5, 2021
Fonte Global HIV Prevention Coalition. Preventing HIV infections at the time of a new pandemic. UNAIDS, Geneva.