Tra i pilastri della medicina di precisione, specie in ambito oncologico, vi sono i test sui biomarcatori, che da alcuni anni forniscono risultati molto incoraggianti per i pazienti.
Questi test rappresentano uno strumento essenziale nella diagnosi e nel trattamento del cancro per diversi motivi:
1. permettono di giungere a diagnosi più precise;
2. identificano e selezionano in modo appropriato i pazienti con maggiore probabilità di rispondere a un trattamento;
3. sono utili per la previsione e il monitoraggio della progressione della malattia;
4. identificano i pazienti a maggior rischio di sviluppare una determinata patologia.
Uno studio recente, che ha visto la collaborazione di diversi enti internazionali (International Quality Network for Pathology, European Cancer Patient Coalition, European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations), ha valutato lo stato dell’arte relativamente ai test sui biomarcatori in Europa, evidenziando numerose differenze geografiche.
Se da un lato i paesi dell’Europa settentrionale e occidentale permettono un buon accesso ai test sui biomarcatori, riflettendo i maggiori investimenti effettuati in ambito sanitario, dall’altro l’Europa meridionale e centrale, così come i paesi baltici, mostrano una maggiore variabilità nell’accesso sia alle infrastrutture che ai finanziamenti dedicati. Nei paesi dell’Europa orientale, infine, si evidenzia la necessità di cambiamenti strutturali significativi per consentire un equo accesso ai test sui biomarcatori di buona qualità.
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Da Care 1-2, 2021
Fonte IQNPath, European Cancer Patient Coalition, Efpia. Unlocking the potential of precision medicine in Europe. Improving cancer care through broader access to quality biomarker testing.