A cura di Francesco Barone-Adesi, Ursula Kirchmayer, Gianluca Trifirò
La corretta presa in carico terapeutica di un numero sempre più elevato di persone affette da patologie croniche (effetto dell’invecchiamento della popolazione) in presenza di una crescente disponibilità di farmaci efficaci ma talvolta molto costosi è una sfida importante per il sistema sanitario, che deve coniugare accesso alle cure innovative e sostenibilità economica.
La vasta e capillare disponibilità di dati amministrativi su tutto il territorio nazionale offre l’opportunità di sviluppare utili strumenti a supporto dei decisori politici per monitorare ed in ultima analisi migliorare la qualità delle cure. Gli indicatori di appropriatezza prescrittiva, a sostegno delle politiche del farmaco e non solo, sono strumenti esemplari a disposizione dei payors e clinici. Un workshop svolto nell’ambito del congresso della Associazione Italiana di Epidemiologia e realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Farmacologia mette a confronto epidemiologi, farmacologi e decisori – alcuni dei quali attivi in ambito regolatorio – in merito agli indicatori di appropriatezza prescrittiva oggi impiegati in Italia a livello nazionale e loco-regionale, alla loro utilità e ai loro possibili sviluppi.
Ne abbiamo parlato con i partecipanti all’incontro: Eliana Ferroni (Servizio epidemiologico regionale, Azienda Zero, Regione Veneto), Valeria Belleudi (Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio, ASL Roma 1), Antonio Clavenna (Unità di Farmacoepidemiologia, IRCSS Istituto Mario Negri, Milano), Elisabetta Poluzzi (Unità di Farmacologia, Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche, Università di Bologna), Giampiero Mazzaglia (Centro di studio e ricerca sulla sanità pubblica, Università di Milano Bicocca), Flavia Carle (Centro di Epidemiologia, biostatistica e informatica medica, Università politecnica delle Marche, Ancona) e Giuseppe Traversa (Istituto Superiore di Sanità).
L’articolo [PDF: 600 kb]
Da Care 4, 2019
Francesco Barone Adesi, Dipartimento di Medicina traslazionale, Università del Piemonte orientale, Novara e Gruppo di lavoro Farmacoepidemiologia della Associazione Italiana di Epidemiologia
Ursula Kirchmayer, Gruppo di lavoro Farmacoepidemiologia della Associazione Italiana di Epidemiologia e Dipartimento di Epidemiologia del SSR Lazio, ASL Roma 1
Gianluca Trifirò, Professore associato di Farmacoepidemiologia, Università di Messina e Società Italiana di Farmacologia