In Italia attualmente 3.460.000 persone convivono con un tumore, tuttora seconda causa di morte nel nostro paese, ma quasi la metà dei cittadini si sente ancora poco informata: al Nord come al Sud solo un italiano su due (55%) ritiene di avere sufficienti informazioni. Gli italiani però, e in particolare i pazienti oncologici, sono per lo più (64%) soddisfatti dell’assistenza offerta dal servizio sanitario, seppure con forti differenze regionali: la percentuale dei giudizi positivi va dall’81% dei lombardi al 26% dei cittadini della Calabria, dove si registra anche il picco (36%) dei giudizi negativi. Ma ancora oggi un tumore su tre è scoperto per caso e solo il 6% viene evidenziato da un controllo di screening offerto dal SSN, e anche qui con rilevanti differenze regionali, dal 9% della Lombardia al 2% della Calabria.
Sono le principali indicazioni che emergono dalla ricerca L’Italia e la lotta ai tumori: il punto di vista di pazienti e cittadini, realizzata a livello nazionale e in 6 Regioni dall’Istituto Ipsos, che ha coinvolto in modo parallelo cittadini e pazienti oncologici e onco-ematologici su temi legati alla salute e all’assistenza sanitaria.
La ricerca è stata presentata in occasione del Forum annuale del progetto La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere, promosso da Salute Donna onlus e da 25 Associazioni che dal 2014 si confrontano con le Istituzioni nazionali e regionali per migliorare la presa in carico e la tutela dei diritti dei pazienti oncologici.
I risultati della ricerca offrono importanti elementi di valutazione ai politici nazionali e regionali che stanno lavorando per attuare i punti qualificanti dell’Accordo di Legislatura sulla presa in carico e la cura dei pazienti oncologici e onco-ematologici, sottoscritto dalle Associazioni dei pazienti con le Istituzioni e approvato all’unanimità sia dalla Camera dei Deputati che dal Senato della Repubblica tra marzo e luglio 2019.
L’articolo [PDF 310 kb]
Da Care 4, 2019