Diabete: le nuove linee guida della Società Europea di Cardiologia

Nuove linee guida ESC

La Società Europea di Cardiologia (ESC), in collaborazione con l’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD), ha recentemente aggiornato le linee guida su diabete, pre-diabete e malattie cardiovascolari, presentate da Bianca Rocca al Congresso Europeo di Cardiologia di Parigi lo scorso 1 settembre.

Dalla pubblicazione della precedente versione delle linee guida del 2013, sono stati:
a) completati e pubblicati trial clinici fondamentali in ambito di prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria per i pazienti con diabete, tra cui il trial più grande e di più lunga durata mai realizzato in pazienti diabetici in prevenzione cardiovascolare primaria con aspirina;
b) sono state prodotte evidenze rilevanti in ambito cardiovascolare su nuove classi di farmaci ipoglicemizzanti orali;
c) si sono resi disponibili i dati di grandi trial di fase III su nuove classi di ipolipemizzanti (inibitori di PCSK9), sulla sicurezza ed efficacia di farmaci gastroprotettori in pazienti cardiovascolari in generale, su integratori alimentari quali gli omega-3 proprio in pazienti diabetici (lo studio ASCEND).

Pertanto, nuove e robuste evidenze sono alla base delle recenti raccomandazioni che verosimilmente cambieranno la pratica clinica dei prossimi anni sia nella prevenzione primaria che secondaria delle malattie cardiovascolari nel paziente con diabete.

E’ importante ricordare che nonostante i notevoli progressi in campo di diagnosi, prevenzione e trattamento delle patologie cardiovascolari, i pazienti con diabete di tipo 1 e 2 continuano ad avere una mortalità ed una morbilità da cause cardiovascolari circa 2 volte maggiori rispetto alla popolazione non diabetica con patologie cardiovascolari o altri fattori di rischio. Quindi la comunità medico-scientifica dovrà continuare a fare studi clinici per ridurre il cosiddetto ‘rischio residuo’ del paziente diabetico.
Pertanto, di fondamentale importanza è il medico di medicina generale nel suo ruolo di implementare correttamente tutti i presidi farmacologici e non, atti ad evitare sia l’insorgenza di un primo evento CV nei pazienti diabetici (prevenzione primaria), sia le loro recidive (prevenzione secondaria), evitando tuttavia i trattamenti inutili
(supplementi vitaminici o micronutrienti) o non indicati, e considerando tutte le nuove evidenze nel settore. Questo al fine di ottimizzare il rapporto rischio/beneficio del trattamento integrato e multidisciplinare del paziente diabetico.

L’articolo [PDF 150 kb]

Da Care 4, 2019