La violenza sulle donne è un problema di sanità pubblica definito come “qualsiasi atto di violenza di genere che risulta, o rischia di provocare, danni fisici, sessuali o psicologici o sofferenza a donne, incluse minacce di tali atti, coercizione o privazione arbitraria della libertà, nella vita pubblica o privata”.
La violenza può essere fisica, sessuale o emotiva e può verificarsi come atto di violenza da parte del proprio partner o sul posto di lavoro, oppure esprimersi attraverso pratiche tradizionali dannose come la mutilazione genitale femminile, l’imposizione di una dote e di un matrimonio forzoso, o con uccisioni legate all’onore.
Le conseguenze della violenza di genere includono infortuni, problemi di salute mentale, omicidi, stupri, malattie trasmissibili e esiti negativi sulla salute riproduttiva.
La prevalenza globale stimata nel corso della vita delle vittime di violenza è pari al 35%.
Uno studio condotto in 39 paesi ha mostrato che l’82% delle donne parlamentari riferisce di aver subito qualche forma di minaccia, mobbing, imposizione di sguardi, gesti e immagini di natura sessuale/sessista o umilianti. In Svezia, la prevalenza è del 28%.
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Da Care 3, 2019
Fonte Okenwa-Emgwa L e von Strauss E, Public Health Reviews 2018; 39: 31 e WHO, The Global Strategy For Women’s, Children’s And Adolescents’ Health (2016-2030)