Nonostante i significativi investimenti a sostegno delle cure primarie a livello internazionale, in molti paesi ad alto reddito sono presenti diseguaglianze nell’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità. Il gruppo di ricerca canadese, guidato da Dahrouge, ha condotto uno studio finalizzato a determinare se in questi paesi i gruppi a basso e medio reddito abbiano una maggiore probabilità di accedere a cure primarie di scarsa qualità rispetto a coloro che hanno redditi più alti, anche in presenza di sistemi sanitari di tipo universalistico.
Molte ricerche hanno infatti dimostrato che i sistemi sanitari in cui l’assistenza primaria è meglio organizzata presentano risultati di salute migliori e più equità nell’accesso ai
servizi sanitari. I ricercatori hanno analizzato i dati di un’indagine già svolta nel 2011 dal Commonwealth Fund su pazienti di alcuni paesi OCSE con l’obiettivo di capire se esistessero differenze nella loro esperienza assistenziale e se queste dipendessero anche dal loro status socioeconomico.
Gli autori, a questo scopo, si sono focalizzati in particolare su alcune dimensioni dell’assistenza primaria: accesso alle cure, coordinamento, assistenza centrata sulle esigenze del paziente, qualità tecnica. L’analisi svolta ha esaminato la relazione tra il livello di reddito e l’esperienza che si ha delle cure primarie, valutando se vi sia correlazione tra una maggiore equità di accesso alle cure e prestazioni migliori in assistenza primaria nei vari paesi di cui l’indagine ha raccolto i dati.
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Da Care 3, 2019
Fonte Dahrouge S et al, Int J Equity Health 2018; 17: 182