A colloquio con Rosaria Iardino
HIV: cosa è stato fatto e cosa ancora manca? Ne abbiamo parlato con Rosaria Iardino, da più di trent’anni in prima linea nel contribuire a lottare contro lo stigma sociale che ha accompagnato e ancora a volte accompagna questi pazienti.
“Oggi, trent’anni dopo, sappiamo che la scienza ha fatto passi enormi e che anche la società ha alleggerito il carico rispetto alle persone sieropositive, ma parlare di cambiamento significa prendersi la responsabilità di affermare che ci sia stata e ancora sia in corso una significativa inversione di rotta rispetto al passato, e io mi sento solo in parte di dichiarare che sia stato segnato un vero punto di svolta. Mi sento sicuramente di sostenere che grazie all’impegno e alla lungimiranza di scienziati che nel passato hanno scelto di comprendere e non solo di studiare l’HIV/AIDS – parlo per esempio di Fernando Aiuti e Mauro Moroni –, oggi la scienza medica garantisce ai pazienti una presa in carico efficace e che punta all’innovazione terapeutica come strumento di benessere.
Mi sento altresì di apprezzare quanto è stato fatto, ed è stato fatto tanto, in campo sociale. Molti enti, a partire dalle associazioni, si sono prodigati su più fronti per normalizzare una malattia che erroneamente veniva per l’appunto stigmatizzata.
Oggi si sa che l’HIV è un virus democratico e che può colpire chiunque, ma c’è ancora del lavoro da fare sul campo prima di poter parlare di cambiamento nel suo significato più profondo. E dunque bisogna agire ancora, e ancora. Quello che manca è una comunicazione efficace che cosa sia il virus, come si contragga, come proteggersi e cosa fare se si scopre di essere positivi.
Da una parte dunque è necessario riprendere un’informazione legata alla sensibilizzazione, dall’altra non bisogna dimenticare che l’innovazione terapeutica è indissolubilmente legata alla ricerca e alla sperimentazione, ed è per questo che è fondamentale che la scienza sia messa nella condizione di poter progredire”, risponde Ilaria Iardino.
In questo contesto è nata nel 2018 Coalition HIV, quando la Fondazione the Bridge – presieduta proprio da Ilaria Iardino – si è fatta promotrice di un think tank che partiva da una considerazione di base, ovvero che l’HIV inteso come problema sociale e sanitario fosse arrivato ad una svolta.
L’articolo [PDF: 700 kb]
Da Care 2, 2019
Rosaria Iardino, Presidente della Fondazione The Bridge