Morti da arma da fuoco: uno studio retrospettivo spiega la gravità del problema

armi da fuoco care 6 2018

Nel 2006 la Dichiarazione di Ginevra sulla violenza armata e lo sviluppo affermava che il 90%
delle morti violente si verifica al di fuori dei conflitti bellici. Dodici anni dopo, uno studio
pubblicato sul JAMA che ha valutato la mortalità da armi da fuoco su scala mondiale nell’arco
di 25 anni (1990-2016) conferma, attraverso dati inoppugnabili, la validità di quella affermazione
e riporta che i due Paesi con mortalità più elevata da armi da fuoco sono il Brasile (con oltre
43.000 morti nel 2016) e gli USA (37.200 morti sempre nel 2016): insieme, le due nazioni totalizzano
oltre il 30% di tutti i decessi per questa causa.

Si tratta del primo studio globale sull’argomento e il suo scopo è dichiaratamente quello
di evidenziare una correlazione fra la mortalità da armi da fuoco e la diffusione/disponibilità di
armi a livello individuale.

L’articolo [PDF: 490 kb]

Fonti Rivara FP et al, JAMA 2018; 320: 764-765 e The Global Burden of Disease 2016 Injury Collaborators, JAMA 2018; 320: 792-814

Da Care 6, 2018