La terapia dell’ipertensione arteriosa polmonare prevede una strategia che mira a portare il paziente in una condizione di basso rischio attraverso l’uso di farmaci specifici (antagonisti recettoriali dell’endotelina – ERA, inibitori della fosfodiesterasi 5 – PDE-5i, prostanoidi inalatori o parenterali), che agiscono con un’azione vasodilatante e probabilmente antiproliferativa a livello delle piccole arterie polmonari. Con questo approccio la sopravvivenza della maggioranza dei pazienti è raddoppiata e la qualità di vita è migliorata.
Recentemente è stato approvato un nuovo farmaco, il riociguat, che appartiene alla classe degli ‘sstimolatori della guanilatociclasi solubile’. Questo nuovo farmaco ha un meccanismo di azione molto interessante in quanto provoca la produzione di cGMP (guanosin-monofosfato ciclico) stimolando direttamente la guanilatociclasi solubile (sCG) e promuovendo la vasodilatazione e l’inibizione della proliferazione delle cellule muscolari lisce dei vasi.
Oltre all’indicazione per il trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare (come monoterapia
o in combinazione con antagonisti del recettore dell’endotelina), il riociguat è l’unico farmaco che ha ad oggi l’indicazione per il trattamento dell’ipertensione polmonare tromboembolica cronica sia nella forma non suscettibile di intervento di disostruzione delle arterie polmonari (endoarterectomia polmonare) che nella forma persistente o recidivante dopo chirurgia.
Proprio per questo, alcuni ricercatori afferenti al centro di ricerca S.A.V.E. Studi Analisi Valutazioni
Economiche di Milano, coadiuvati da specialisti del Policlinico Umberto I di Roma, dell’Ospedale Monaldi di Napoli, del Policlinico San Matteo e dell’Università di Pavia, hanno condotto uno studio per valutare l’impatto economico dell’introduzione di riociguat nella gestione dell’ipertensione arteriosa polmonare secondo la prospettiva del servizio sanitario italiano, usando un approccio value-based e sviluppando un modello di budget impact basato sui dati di real world.
L’articolo [PDF: 130 kb]
Da Care 6, 2018