Le revisioni sistematiche rappresentano il cuore dell’assistenza sanitaria basata sulle evidenze e, nel corso del tempo, la loro metodologia è andata evolvendo in base alle diverse domande che possono emergere nel campo delle scienze mediche e sanitarie.
Tradizionalmente le revisioni sistematiche sono state condotte per rispondere a questioni relative all’efficacia di un intervento medico e/o sanitario, esaminando criticamente e sintetizzando i risultati degli studi randomizzati e controllati (RCT) reperiti in letteratura sull’argomento.
D’altra parte le problematiche e le domande cui si deve rispondere in ambito sanitario non sono sempre e solo relative all’efficacia di un intervento o di una terapia. Sono infatti diversi gli approcci conoscitivi
che si usano nell’area della ricerca per i servizi sanitari al fine di generare conoscenze di uso pratico.
È necessario dunque avere un approccio aperto rispetto a cosa si possa considerare ‘evidenza’ in ambito sanitario, proprio perché non tutto è riconducibile alla valutazione di efficacia e sicurezza della cura e dunque non sempre le questioni cui dare una risposta pratica possono trovare una soluzione in studi
che misurino l’efficacia.
L’obiettivo di Munn e dei suoi collaboratori nell’articolo pubblicato su BMC Medical Research Methodology è quello di proporre una tipologia di revisioni sistematiche di vario tipo, collegate a diverse domande di ricerca, per aiutare e guidare coloro che utilizzano le RS come strumento di sintesi delle conoscenze su un determinato intervento sanitario.
L’articolo [PDF: 150 kb]
Fonte Munn Z et al, BMC Med Res Methodol 2018; 18: 5.
Da Care 5, 2018