A cura di Letizia Orzella
Il termine utilità è sempre stato utilizzato come sinonimo di preferenza o di valore.
Le vere differenze nel significato sono cominciate quando sono stati sviluppati approcci metodologici per definire in modo più preciso questo concetto ed in particolare quando sono stati fatti tentativi per misurarlo.
Ad oggi, la definizione di utilità è ampiamente condivisa così come le metodologie di misurazione. Rimangono tuttavia alcune questioni aperte sulla scelta dei soggetti da intervistare per rilevare le preferenze. Il campione maggiormente rappresentativo potrebbero essere quello di pazienti (con un rischio di sovrastima della gravità di alcuni stati) oppure della popolazione generale (con un rischio
di impossibilità di percepire le reali caratteristiche della patologia su cui si è chiamati a esprimere un giudizio) oppure del personale sanitario (pur avendo questa categoria una conoscenza tecnico-scientifica della malattia, vi può essere un rischio di sottostima della gravità di alcuni sintomi).
Gli approcci maggiormente utilizzati negli studi prevedono che le misurazioni indirette vengano effettuate sulla popolazione generale mentre le misurazioni dirette siano realizzate sui pazienti durante i trial clinici. Infine, una volta definita la tecnica di misurazione e i destinatari per la rilevazione delle preferenze, è necessario tenere in considerazione tutti gli aspetti che influiscono su una valutazione economica e che possono essere sanitari ma anche di tipo sociale e culturale.
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Da Care 4, 2018
Letizia Orzella, Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali