Il tema dell’integrazione tra ospedale e territorio e, di conseguenza, della continuità delle cure, ormai da tempo oggetto di attenzione e di profonde riflessioni, è considerato uno degli obiettivi prioritari di politica sanitaria, al fine di intervenire in modo appropriato su uno scenario assistenziale sempre più condizionato dagli effetti delle cosiddette grandi transizioni (epidemiologica, demografica e sociale).
I bisogni di salute della popolazione stanno infatti assumendo progressivamente una maggiore complessità, riferibile, tra le altre cose, al progressivo aumento del numero degli anziani, all’incremento
esponenziale delle patologie cronico-degenerative, alle conseguenti comorbosità.
Il d.lgs 70/2015, pur avendo come tema l’ospedale, dedica un intero paragrafo alla continuità con il territorio, sostenendo la necessità di potenziare l’assistenza primaria, quale presupposto indispensabile per scelte appropriate e per il conseguimento degli obiettivi prefissati in materia di riorganizzazione della rete ospedaliera. In una prospettiva di integrazione, l’ospedale dovrebbe occuparsi di gestire l’emergenza e l’acuzie, in un contesto di elevata professionalità e alta complessità tecnologica e assistenziale.
Questo e altri temi correlati saranno oggetto di ampie e approfondite riflessioni nel corso del 44° Congresso nazionale ANMDO, che si svolgerà a Padova dal 19 al 21 novembre 2018 e avrà per titolo ‘Governare l’ospedale del futuro. L’innovazione: sfida e opportunità’. Il futuro dell’ospedale dipende, tra le altre cose, dalla capacità di rispondere in modo appropriato alle grandi transizioni in atto e garantire continuità all’assistenza, per generare un sistema capace di confrontarsi e dialogare al proprio interno e con l’ambiente esterno e dar vita così, secondo una felice espressione comparsa alcuni anni fa sul British Medical Journal, ad un ospedale senza porte.
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Da Care 3, 2018