Nel Regno Unito i ricoveri non programmati influenzano enormemente l’assorbimento delle risorse
sanitarie, con una spesa di oltre 12 miliardi di sterline l’anno. Negli ultimi 15 anni si è verificato un aumento di questo fenomeno del 47% e molti sostengono che se questo trend dovesse confermarsi si arriverebbe ad un collasso dello stesso sistema sanitario inglese.
La riduzione dei ricoveri non programmati è un imperativo cruciale, ma al tempo stesso molto arduo poiché è strettamente legato al percorso fatto dal paziente nel momento in cui viene ricoverato. Un modo per ridurre questo fenomeno è rappresentato dal potenziamento dell’assistenza primaria così da prevenire ricoveri non programmati (Ambulatory Care Sensitive Conditions): una variabilità geografica elevata nei tassi di ospedalizzazione suggerisce che le riduzioni sono possibili, restano tuttavia da definirne le appropriate modalità di attuazione.
L’obiettivo della ricerca di Busby e dei suoi collaboratori, pubblicata su BMC Family Practice, è stato quello di esaminare le possibili relazioni esistenti fra ricoveri non programmati, la medicina generale e le caratteristiche degli ospedali nel Regno Unito.
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Fonte Busby J et al, BMC Family Practice 2017; 18: 67