A colloquio con Paolo Bonanni
Partiamo dalla difterite: a metà degli anni Cinquanta si contavano circa 12.000 casi anno, con centinaia di morti. Una malattia terribile, che provocava soffocamento del bambino anche nel sonno con membrane che si staccavano dalla laringe. Oggi in Italia e in Europa la difterite è un lontano ricordo.
Analogo discorso per la poliomielite. Negli anni Cinquanta/Sessanta si contavano ogni anno dai
3000 agli 8000 casi notificati: persone con vite devastate, disabilità e, nei casi estremi, destinate
al polmone d’acciaio. Dopo il vaccino in pochi anni i casi si sono ridotti di oltre il 90%. Dal 2002 si tratta di una malattia eliminata da tutto il continente europeo. Oggi un trentenne non sa cosa sia.
Discorso simile per il vaiolo: 5 milioni di morti in epoca prevaccinale. Ora, grazie al vaccino, una malattia eradicata. E ancora, epatite B: in passato nel nostro Paese circa 50/80.000 nuovi casi
di infezione ogni anno. Oggi nel giro di 30 anni siamo passati dal 3% di portatori cronici all’1%, e ci muoviamo verso lo 0,5%, sempre grazie alla vaccinazione.
Sono questi i dati che Paolo Bonanni snocciola a sostegno di quanto l’OMS sostiene da sempre, ossia che “i vaccini sono la più grande scoperta in campo medico mai fatta dall’uomo”.
Vaccinazioni: i numeri di una delle più importanti conquiste dell’eta moderna [PDF: 1,5 Mb], a colloquio con Paolo Bonanni
Da Care Regioni 2 2017 (Supplemento a Care 6 2017)
Paolo Bonanni, Professore di Igiene, Università degli Studi di Firenze