Nel 2013 la spesa per farmaci nei Paesi OCSE è stata pari a circa 800 miliardi di dollari (quasi il
17% della spesa complessiva) con un’ampia variabilità: da meno del 10% in Danimarca fino a
più del 30% in Ungheria. Tale variabilità si riflette in marcate differenze per quanto concerne i volumi,
il consumo e i prezzi dei medicinali.
Lo studio ha analizzato i dati di diciannove Paesi che concorrono a formare l’80% della spesa farmaceutica mondiale (USA, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Canada, Spagna,
Sud Corea, Belgio, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo, Polonia, Australia, Norvegia, Svezia, Danimarca e Israele). I dati di prescrizione (2008-2012) sono stati ricavati dalle banche dati OCSE mentre, per quanto concerne la struttura dei singoli sistemi sanitari, è stato consultato il database ell’Organizzazione Mondiale della Sanità ‘Health Systems in Transition’.
Sono stati analizzati i seguenti indicatori: spesa sanitaria nazionale, quota di finanziamento pubblico/
privato nella prescrizione di farmaci, spesa pro capite per farmaci, spesa privata per farmaci come percentuale del consumo a carico del cittadino. I trend di questi indicatori nel tempo sono stati analizzati con l’analisi della varianza (ANOVA) a due vie, con misure ripetute. Gli indicatori sono stati testati due volte: la prima per tutti i Paesi e la seconda escludendo la Germania, che ha implementato un nuovo sistema di rimborso nel 2011.
L’articolo [PDF: 100 kb]
Da Care 6, 2017
Fonte Ben-Aharon O et al, Eur J Health Econ 2017; 18: 859-867