Demenza senile: il rapporto della task force voluta dal Lancet

Demenza task force Lancet

Circa 50 milioni di persone in tutto il mondo sono affette da demenza, ma il numero sembra destinato ad aumentare nei prossimi decenni con una previsione attendibile che parla di oltre 130 milioni di pazienti entro il 2050.
La cifra del resto non stupisce, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione.
La demenza provoca non solo disabilità e dipendenza negli individui che ne sono affetti (deficit della memoria, disturbi della parola, incapacità di eseguire movimenti coordinati, deterioramento del pensiero astratto, della capacità critica, del linguaggio e dell’orientamento spazio-temporale) ma può avere conseguenze negative anche nei familiari e, più in generale, nelle persone che devono prendersi cura del malato (caregiver) perché queste possono a loro volta essere interessate da disturbi di tipo
ansioso-depressivo anche gravi.
Va da sé che le spese stimate per la cura delle persone affette da demenza assommano ad oltre 800 miliardi di dollari, costi che potrebbero raggiungere la cifra shock di 2000 miliardi entro il 2030!
Da qui l’iniziativa del Lancet di creare una commissione di lavoro composta da 24 esperti internazionali (Lancet Commission Dementia Prevention, Intervention, and Care) per valutare le ricerche condotte finora nel campo della terapia e della prevenzione delle demenze con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone affette da questa condizione e quella di coloro che li assistono, oltre a minimizzarne l’impatto sociale che rischia di diventare difficilmente sostenibile nel prossimo futuro.

L’articolo [PDF: 230kb]

Da Care 6, 2017

Fonte Livingstone G et al, Lancet 2017 – http://dx.doi.org/10.1016/S0140-6736(17)31363-6