La prescrizione di antidepressivi nel mondo occidentale ha continuato a crescere stabilmente negli ultimi 40 anni, generando molte discussioni, controversie e preoccupazioni. In particolare in questi dibattiti ci si è chiesti se gli antidepressivi siano troppo prescritti oppure no, se siano efficaci o meno, se l’industria farmaceutica abbia un ruolo diretto o indiretto nell’attività prescrittiva dell’assistenza primaria. Nonostante questo incremento, non vi è stato un corrispondente aumento dell’incidenza o prevalenza di casi di depressione. I fattori che possono aver contribuito all’aumento del consumo di questi farmaci includono l’introduzione alla fine degli anni ’60 degli antidepressivi triciclici e quella degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina negli anni ’80, l’aumento delle prescrizioni di lungo periodo, la mancanza di un controllo regolare dei pazienti nel tempo e, più di recente, l’utilizzo di dosi maggiori dei farmaci prescritti.
Obiettivo dello studio dei ricercatori del West Glasgow Ambulatory Care Hospital è proprio quello di esplorare i fattori che hanno effettivamente influenzato l’attività prescrittiva dei medici di medicina generale e determinato il dosaggio dei farmaci nel trattamento della depressione.
L’articolo [PDF: 140 kb]
Da Care 6, 2017
Fonte Johnson CF et al, BMC Fam Pract 2017; 18: 72