Antimicrobial stewardship: stato dell’arte e esperienze regionali a confronto. Sono Stefania Iannazzo (Ministero della Salute) e Luca Busani (Istituto Superiore di Sanità) a offrire un inquadramento generale del fenomeno, con i dati allarmanti della sua diffusione e indicazioni chiare sugli interventi da attuare in sinergia con tutti i settori coinvolti (umano, animale e agricolo).
Nello spazio dedicato alla letteratura internazionale, spunti di riflessione vengono dai recenti documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della Commissione Europea, e della Cochrane.
Chiude il fascicolo una panoramica sulle realtà regionali: tante le iniziative intraprese nell’attesa di un Piano nazionale che permetta un maggiore coordinamento e una definizione chiara degli obiettivi da raggiungere.

A colloquio con Stefania Iannazzo
L’Italia è tra i Paesi europei con percentuali di resistenza più elevate, terza dopo Grecia e Turchia.
In Italia il fenomeno è andato aumentando, passando da una media del 16-17% nel 2005 al 33-34% in meno di 10 anni, tanto che oggi fino a 1 paziente su 10 va incontro a un’infezione batterica multiresistente.
Stefania Iannazzo spiega quanto sia grave la situazione a livello globale e quali azioni siano state finora intraprese, con un approfondimento sulla realtà italiana dove il problema maggiore risiede nella frammentazione delle attività di sorveglianza e nella difficoltà a garantire la sostenibilità economica delle azioni che potrebbero contrastare il fenomeno.

A colloquio con Luca Busani
Il problema dell’antimicrobico-resistenza coinvolge anche l’industria zootecnica: lo ricorda Luca Busani, fornendoci alcuni dati sulla quantità di farmaci utilizzati in Italia e in Europa nell’allevamento degli animali. Per questo è così importante adottare un approccio One Health, promosso da tutte le istituzioni internazionali perché consente di definire le priorità, di individuare gli obiettivi e condividerli in ogni settore.

Tante iniziative, ma tutte a livello di singola Regione o addirittura di singola struttura ospedaliera all’interno della stessa Regione: è così che l’Italia sta affrontando il fenomeno della resistenza agli antimicrobici nell’attesa di un Piano nazionale che permetta un maggiore coordinamento e una definizione chiara degli obiettivi che devono essere raggiunti.

Qual è il costo di un episodio di infezione da Clostridium diffcile? Alto, sia negli Stati Uniti sia in Europa. Anche l’Italia appare in linea con i tre miliardi di euro annui spesi a livello europeo per trattare questa infezione, come ha dimostrato uno studio retrospettivo osservazionale di coorte recentemente pubblicato sul Global & Regional Health Technology Assessment con l’obiettivo di descrivere caratteristiche, utilizzo di risorse e costi per pazienti con episodio primario di CDI e con infezione ricorrente.