Non è solo questione di genotipo, gli specifici bisogni terapeutici che caratterizzano le diverse popolazioni di pazienti con epatite C costituiscono un vero e proprio ‘mare magnum’. Cirrosi, co-infezione HCVHIV, comorbilità di differenti entità, precedenti fallimenti del trattamento: sono moltissime le condizioni che possono complicare ulteriormente il quadro clinico di un paziente con HCV e richiedere una cautela particolare nella definizione della terapia.
Le persone con epatite C, infatti, non sono tutte uguali e, proprio nell’ottica di una gestione ottimale del paziente, queste differenze devono emergere e diventare centrali nella scelta terapeutica, secondo un approccio personalizzato.
La personalizzazione del trattamento rappresenta il fulcro del percorso verso l’eliminazione dell’epatite C, obiettivo sempre più vicino anche grazie all’introduzione di antivirali diretti (DAAs), ancora più potenti ed efficaci. Questo traguardo potrà però essere raggiunto solo attraverso la partnership tra tutti i portatori di interesse coinvolti nella lotta all’HCV: pazienti, Istituzioni e aziende.
Ne abbiamo discusso con Massimo Galli e Stefano Fagiuoli.
Il dossier completo [PDF: 210 kb]
Epatite C: i pazienti non sono tutti uguali [PDF: 130 kb], a colloquio con Massimo Galli
Epatite C: una grande sfida [PDF: 125 kb], a colloquio con Stefano Fagiuoli
Massimo Galli, Professore ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi di Milano
Stefano Fagiuoli, Direttore Unità Complessa di gastroenterologia, epatologia e trapiantologia, ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo