A cura di Eliana Ferroni
Per migliorare la qualità delle cure, mantenendone la sostenibilità economica, è necessario ridefinire la natura della competizione in sanità, allineandola intorno al concetto di massimizzazione del valore per il paziente. La value-based medicine, concetto proposto dagli economisti Michael Porter ed Elisabeth Olmsted Teisberg della Harvard Business School, segna il passaggio da una logica basata sulle prestazioni sanitarie e i volumi di attività, ad una logica incentrata su concreti risultati di salute per il paziente, tenendo conto dei costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungere tali risultati.
In questo caso, la misurazione dei risultati (in termini di salute) e dei costi avviene in uno spazio temporale più ampio, considerando non soltanto l’immediato post-ricovero o i primi mesi successivi al ricovero, ma un arco temporale più esteso di uno o più anni.
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Da Care 1, 2017
Eliana Ferroni, Sistema Epidemiologico Regionale (SER), Regione del Veneto