L’angolo dell’ANMDO
La medicina odierna, oltre che essere plurispecialistica, è fondata su realtà assistenziali complesse e organizzate: prendere coscienza a livello di sistema della vera natura e delle conseguenze dei comportamenti difensivi deve essere di stimolo in primo luogo per contrastare atteggiamenti individualistici e autoreferenziali.
Il medico che si difende è probabilmente un medico che opera in solitudine, privo del sostegno di un sistema che incentivi il team working, l’integrazione professionale e la condivisione di responsabilità tra colleghi, supporti e incoraggi le motivazioni personali e operi per creare un sereno clima di lavoro.
In una sfida come questa, di carattere culturale, assume un ruolo centrale la formazione, che dovrebbe essere promossa fin dalle aule universitarie incoraggiando un approccio sempre più evidence-based e, al contempo, orientato alla persona.
Opporsi alla medicina difensiva dalla prospettiva dell’organizzazione, con gli strumenti propri del governo clinico, può rivelarsi dunque una scelta vincente perché un sistema che funziona è già un antidoto ad approcci individualistici e derive difensive.
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Da Care 6, 2016