Un gruppo di studiosi della John Hopkins University di Baltimora, utilizzando i dati di un ampio registro di popolazione (il Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis, MESA, 5793 individui), hanno analizzato l’incidenza di fibrillazione atriale in una popolazione non affetta da malattie cardiovascolari in un follow-up medio di 7,7 anni. I casi riportati hanno interessato solo 199 soggetti, nei quali un livello di attività fisica regolare e anche intensa non sembra favorire tale prevalenza. Si è anzi osservato un rapporto inverso tra questa attività e l’insorgenza dell’aritmia.
Questi risultati consentono di ribadire il ruolo benefico svolto dall’esercizio fisico regolare e continuato sulle condizioni cardiovascolari nella popolazione di età più avanzata anche per quanto concerne l’aspetto strettamente aritmologico e in particolare quello della fibrillazione atriale, che ha un peso rilevante in termini di dimensioni e di costi sanitari.
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Da CARE 2, 2016
Fonte Bapat A et al, Am J Cardiol 2015; 116: 883-888