Come gestire al meglio il dopo infarto

Nei primi due anni successivi all’infarto la probabilità di essere nuovamente ricoverati è superiore al 60% dei casi e il 30% di questi nuovi ricoveri è dovuto ad una nuova sindrome coronarica acuta.
Tutte le evidenze indicano però che, mantenendo stabilmente il colesterolo LDL al di sotto di 70 mg/dl, diminuisce di circa il 25% il rischio di un secondo evento.

Per ricordare ai pazienti post-infartuati l’importanza di modificare il proprio stile di vita, controllare colesterolo, pressione e frequenza cardiaca, e aderire alle terapie, ANMCO, Fondazione per il Tuo cuore e Conacuore onlus – con il supporto non condizionante di MSD Italia – hanno promosso il progetto Amico del cuore – Dopo l’infarto il colesterolo conta.

In questo dossier presentiamo gli obiettivi del progetto attraverso le parole dei protagonisti.

Il dossier completo [PDF: 555 Kb]
I migliori ‘amici del cuore’ siamo noi [PDF: 86 Kb], a colloquio con Michele Massimo Gulizia
L’impatto epidemiologico e sanitario dell’infarto in Italia [PDF: 130 Kb], a colloquio con Andrea Di Lenarda
Colesterolo post-infarto: le azioni terapeutiche a disposizione [PDF: 424 Kb], a colloquio con Furio Colivicchi
Infarto: l’esperienza di un paziente [PDF: 79 Kb], a colloquio con Giovanni Spinella

Da CARE 2, 2016

Michele Massimo Gulizia, Presidente ANMCO e Direttore UOC di Cardiologia, Ospedale Garibaldi-Nesima, Azienda Rilievo Nazionale e Alta Specializzazione ‘Garibaldi’, Catania
Andrea Di Lenarda, Direttore SC Centro Cardiovascolare, Azienda Servizi Sanitari n. 1 Triestina, Trieste
Furio Colivicchi, Direttore UOC di Cardiologia, Ospedale San Filippo Neri, Roma
Giovanni Spinella, Presidente Conacuore onlus

Partecipa alla discussione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *