A colloquio con Massimo Casciello
L’innovazione non è più solo un’opportunità, ma una necessità in particolare a causa dell’invecchiamento della popolazione, costituita oggi per il 25 per cento da ultrasessantacinquenni, e dell’aumento delle patologie croniche. Questi fenomeni ci inducono necessariamente a spostare l’intervento sanitario sul territorio, migliorandone i modelli organizzativi.
Il sistema sanitario, che eroga le prestazioni, è un sistema complesso perché deve interfacciarsi con la salute delle persone, che è fatta di bisogni, ma anche di sensibilità, di educazione e di cultura. In questa
operazione un ruolo importante lo svolgono i big data, che permettono di capire come viene vissuto un certo intervento o utilizzata una prestazione dalla popolazione.
Ne abbiamo parlato con Massimo Casciello in occasione dello Smart health: l’innovazione digitale al servizio della salute, organizzato a Roma da FPA con il sostegno non condizionato di Fondazione MSD.
Da CARERegioni 1, 2016 (Supplemento a CARE 1, 2016)
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La videointervista
A cosa servono i big data
Massimo Casciello, Direttore Generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica, Ministero della Salute