Il regolamento sugli standard ospedalieri alla prova dei fatti

L’angolo dell’ANMDO

L’anno appena iniziato rappresenta il termine entro cui le Regioni dovranno dare attuazione a gran parte delle indicazioni contenute nel ‘Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera’.
Si tratta di misure complesse, che abbracciano le diverse dimensioni dell’organizzazione ospedaliera, dagli standard di struttura e di processo a quelli qualitativi, di sicurezza e appropriato utilizzo delle risorse, spaziando sulle tematiche complementari delle reti ospedaliere e dell’assistenza territoriale.

Se ben effettuato, l’imponente lavoro che attende le Regioni può rappresentare un’occasione per riformulare le caratteristiche dei sistemi ospedalieri regionali in una logica di programmazione ad ampio raggio. Definite le varie tappe del percorso, gli attori coinvolti, le modalità di lavoro e i relativi tempi di attuazione, si possono realizzare le condizioni per puntare a un’effettiva integrazione e interconnessione tra i diversi fattori e le molteplici componenti del sistema che allo stato attuale fanno la differenza tra un sistema ospedaliero moderno, snello, sostenibile e uno ancorato a logiche del passato, seppure recente.

La sfida è quindi tutta da giocare, in considerazione delle incognite descritte in questo articolo. Non ultima la clausola di invarianza finanziaria richiamata dall’articolo 2 del decreto ministeriale, che impone di realizzare il riordino senza poter contare su specifiche risorse finanziarie.

L’articolo [160 kb]

Da Care 1, 2016

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