A cura di Stefania Salmaso
Il termine è una traduzione dall’inglese ‘vaccine hesitancy’, recentemente definita dal Gruppo Strategico di Esperti per le Vaccinazioni (SAGE) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come il ritardo o il rifiuto di adesione all’offerta di vaccinazione, nonostante la disponibilità di servizi.
Il SAGE, istituito già nel 2012, afferma che l’esitazione vaccinale non è un fenomeno limitato geograficamente o in specifici contesti, e che nel mondo si sta registrando un aumento preoccupante dei casi di atteggiamento critico nei confronti dell’offerta vaccinale, un tempo accolta invece come segno di progresso e di diritto alla salute.
I tempi in cui l’offerta gratuita dal servizio pubblico era sufficiente ad innescare un’entusiastica adesione sono tramontati ed ora è necessario costruire un sistema più efficiente, in cui riallineare in modo trasparente la domanda di salute con l’offerta di vaccinazione, in grado di rendere conto in continuo dei guadagni di salute, della sicurezza delle vaccinazioni, per intervenire anche sui determinanti sociali ed emotivi del consenso alla vaccinazione.
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Da CARE 1, 2016
Stefania Salmaso, epidemiologa e esperta in vaccinazioni