Hilary Daniel e Lois Snyder Sulmasy, in rappresentanza dell’Health and Public Policy Committee dell’American College of
Physicians, hanno pubblicato sugli Annals of Internal Medicine un position paper per esprimere alcune importanti raccomandazioni di indirizzo pratico sull’impiego della telemedica nell’ambito delle cure primarie.
Il gruppo di esperti ricorda che l’impiego della tecnologia per l’erogazione di prestazioni mediche a distanza sta crescendo rapidamente, è potenzialmente in grado di aumentare l’accesso alle cure per i pazienti, accrescere la collaborazione tra il paziente e il proprio medico, migliorare gli esiti di salute e ridurre i costi sanitari.
Questi vantaggi non devono però far perdere di vista anche i potenziali rischi associati a un’eccessiva tecnicizzazione dell’atto medico, nel senso che l’utilizzo della telemedicina nell’abito delle cure primarie deve rimanere un’alternativa ragionevole finalizzata alla cura soprattutto di quei pazienti che non avrebbero altrimenti modo di accedere a cure di qualità e non deve sostituire mai completamente l’esame obiettivo del paziente.
L’articolo [PDF: 96 Kb]
Fonte: Asch DA, Ann Intern Med 2015; 163: 801-802
Da CARE Regioni 3, 2015