È dal 2011 che le leggi di stabilità riducono le risorse a disposizione della sanità sia in termini assoluti (dai 112,5 miliardi di euro del 2010 ai 110 miliardi di euro del 2015) sia in termini reali, tenendo cioè conto dell’inflazione.
Il de-finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale avrà forse avuto l’effetto di stabilizzare le finanze pubbliche, ma ha certamente de-stabilizzato la salute degli italiani messa già alla prova dalla prolungata crisi economica e dai suoi corollari: aumento della disoccupazione e della precarietà lavorativa, aumento della povertà e del disagio sociale, dilatazione delle diseguaglianze socioeconomiche e allentamento della coesione sociale.
Lo confermano i numeri, come bene sottolinea Gavino Maciocco in questa parola chiave.
Da CARE 6, 2015
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