A cura di Massimo Campedelli
Il concetto di ‘integrativo’ nel settore sanitario viene in genere declinato dai decisori in chiave aggiuntiva/sostitutiva della copertura sanitaria consolidata, valutata come insufficiente, per cui oggetto della discussione è se, con quali costi comparati, con quali conseguenze dal punto di vista dei profili di cittadinanza, le diverse soluzioni prospettate siano in grado di sopperire a tale riduzione/insufficienza. C’è però anche chi ipotizza che gli attori del welfare integrativo possano svolgere una funzione di
consolidamento del Servizio sanitario nazionale e del sistema sociosanitario pubblico-non profit, sia sul lato della committenza (fondi sanitari e, per la long term care, fondi previdenziali) come su quello degli investimenti (fondi previdenziali), come ci spiega Massimo Campedelli.
La parola chiave [216 Kb]
Da Care 4 2015
Massimo Campedelli, Laboratorio Wiss/Dirpolis, Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento Sant’Anna, Pisa