Al 65o Congresso annuale dell’American Association for the Study of Liver Diseases (AASLD), svoltosi a Boston, sono stati presentati i dati di una nuova, potente, multigenotipica combinazione di antivirali ad azione diretta di seconda generazione per il trattamento dell’epatite C: grazoprevir, inibitore della proteasi, ed elbasvir, inibitore dell’NS5A. Utilizzati insieme in monosomministrazione quotidiana hanno evidenziato altissimi tassi di risposta virologica a 12 settimane, su una popolazione che comprendeva pazienti ‘difficili’ come quelli con cirrosi, co-infetti con HIV o con precedente fallimento alla terapia.
In questo dossier, un inquadramento generale sulle caratteristiche e l’epidemiologia dell’epatite C seguito da un approfondimento, attraverso la voce di esperti, sulle novità terapeutiche.
- Dossier completo [PDF: 350 Kb]
- Epatite C: cosa c’è da sapere [PDF: 151 Kb]
- Epatite C: passi avanti sulla strada di una cura radicale [PDF: 178 Kb], a colloquio con Antonio Craxì
- Epatite C: combinazioni terapeutiche efficaci abbreviano i tempi della cura [PDF: 158 Kb], a colloquio con Savino Bruno
- Co-infezioni, resistenze, problemi renali: i risultati sui pazienti ‘difficili’ affetti da epatite C [PDF: 110 Kb], a colloquio con Carlo Federico Perno
Da CARE 6 2014
Antonio Craxì, Professore Ordinario di Gastroenterologia, Direttore del Dipartimento Biomedico di Medicina Interna e Specialistica, Università di Palermo
Savino Bruno, Direttore Dipartimento di Medicina Interna ad Indirizzo Epatologico, Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico, Milano
Carlo Federico Perno, Professore di Virologia all’Università di Tor Vergata e Direttore dell’Unità di Virologia Molecolare del Policlinico Tor Vergata di Roma