Più di un quarto degli infarti acuti del miocardio (IMA) non verrebbe registrato, analizzando una sola fonte di dati tra quelle più comunemente utilizzate. È quanto emerge da uno studio inglese pubblicato sul British Medical Journal che ha valutato la completezza e la validità diagnostica della registrazione dell’infarto del miocardio nelle fonti nazionali: assistenza primaria, registro di malattie, ricovero ospedaliero e registro di mortalità.
L’articolo [PDF: 389 Kb]
Da CARE 5, 2013
Fonte
Herrett E, Shah AD, Boggon R, et al. BMJ 2013; 346: f2350