Vi è una variabilità ‘buona’, conseguenza delle diverse caratteristiche e scelte dei pazienti; una variabilità ‘cattiva’, conseguenza di inadeguatezze professionali; vi è, infine, una variabilità di prestazioni che non siamo in grado di spiegare. La radice comune dei tre termini è abbastanza ovvia: vario.
Vario è aggettivo e significa diverso, multiforme, polimorfo, disuguale. Il suo contrario è: omogeneo, uniforme, immutabile, uguale.
La parola chiave [PDF: 276 Kb]
da CARE 4, 2013
Marco Geddes da Filicaia, Medico